“A Stazzema è morta l’umanità”. Il Comune di Piacenza alla cerimonia
12 Agosto 2021 13:01
“La reazione istintiva sarebbe un silenzio carico di rispetto e commozione, ma è giusto e doveroso invece che di Sant’Anna di Stazzema si continui a parlare, per conservare la memoria come monito e insegnamento della storia”. A sottolinearlo è il consigliere Sergio Pecorara, chiamato a rappresentare oggi l’Amministrazione comunale nel borgo toscano, dove si è tenuta la cerimonia a ricordo delle 560 vittime nel 77° anniversario dell’eccidio nazifascista. Come sempre, tra i labari e gli stendardi di tante municipalità italiane, non mancava il gonfalone di Piacenza, retto dagli agenti Calogero Bonaventura e Sara Chiappini della Polizia Locale.
“Rendere il nostro tributo alle vittime innocenti di quella strage – rimarca Pecorara – significa riflettere sulla brutalità e sugli orrori della guerra: nel massacro che il 12 agosto 1944 ha colpito al cuore una comunità intera, infierendo innanzitutto su bambini, donne e anziani inermi, c’è la negazione di ogni scintilla di umanità. In quelle esecuzioni impietose, nelle case incendiate e nella devastazione di quel giorno c’è un dolore che oggi sentiamo anche nostro, in cui possono riconoscersi tutti coloro che credono nella pace, nella libertà, nell’inviolabilità della vita”.
Alla celebrazione della messa, officiata dall’arcivescovo di Pisa monsignor Giovanni Paolo Benotto, è seguito il corteo sino al Sacrario, dove sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Stazzema Mauro Verona, il presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna Enrico Pieri e il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini. Alla presenza del giornalista Sandro Ruotolo, è stata inoltre inaugurata la simbolica panchina per la libertà di stampa.
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