Convegno in Cattolica: “Ripensare alla scuola post-Covid e ai modelli educativi”

29 Settembre 2021 04:35

“Educare la generazione che dovrà salvare il pianeta” è stato il tema, attualissimo, di un partecipato convegno che si è svolto all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. “Si tratta della quarta tavola rotonda annuale a cura della rete Scuole che costruiscono, una bella realtà in un mondo difficile che si prefigge di riflettere sul prendersi cura del mondo verso un nuovo paradigma e una nuova etica” – spiega Simona Favari, dirigente scolastico.

“L’urgenza educativa impone ricerca e azione”, come ribadito anche da Charmain Pierpaolo Triani, ordinario di Pedagogia alla Cattolica, tra i partecipanti alla tavola rotonda insieme a Davide Galli, coordinatore del corso di laurea in Management per la sostenibilità, Lucrezia Lamastra (Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile), Luca Mori (L’esperimento mentale dei paesaggi utopici: un manifesto intergenerazionale sulla vivibilità), Stefano Moriggi (Verso un’ecologia del digitale) e Sara Bornatici (Formare gli insegnanti).

La domanda di fondo, affrontata in un interessante dibattito pomeridiano, era “Cosa dovrebbero imparare oggi gli studenti che avranno il compito domani di trovare soluzioni alla grave crisi in cui versa il nostro pianeta? E soprattutto quale evoluzione occorre prevedere nelle tecniche di insegnamento per rispondere a questo bisogno?” Tra le molte suggestioni, quella dell’ultimo intervento di Luigina Mortari su “Educare ad essere pensosamente pensanti: costruire i saperi come cura di sé, dell’altro, delle relazioni e dell’ambiente”.

Favari ha così sintetizzato la giornata di studi: “Si è cercato di affrontare uno dei temi intercettati dalla nostra Rete, riferendoci a diverse scuole, non solo del centro città ma periferiche, procedendo verso un lavoro di ricerca e di azione, non solo di formazione. Perché quello che è difficile da realizzare è proprio il cambiamento”. E un altro punto su cui si è discusso animatamente è l’opportunità di pensare, ma specialmente di attuare “una scuola diversa, soprattutto dopo l’esperienza del Covid, che ha costretto tutti alla Dad. Sostenibilità e fattibilità, ma soprattutto ecologia digitale. Tutto quel che abbiamo vissuto, può è deve trasformarsi in un’opportunità di miglioramento educativo”.

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