La droga viaggiava in treno: 16 arresti nel Nord Italia. Una perquisizione a Piacenza
13 Ottobre 2021 13:02
Ha interessato anche il territorio piacentino la maxi operazione condotta dai carabinieri di Trento che questa mattina, 13 ottobre, ha portato all’arresto di 16 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere, traffico e spaccio di stupefacenti. Gli arresti sono stati effettuati nelle province di Trento, Bolzano, Roma, Mantova, Verona, Vicenza. Le perquisizioni relative all’operazione denominata “Acqua verde” sono state messe in atto anche dai reparti di Piacenza e Lecce. Nel Piacentino è stato perquisito un cittadino nigeriano di passaggio nel nostro territorio.
Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo di Trento, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia, sono iniziate nel 2019 e hanno portato allo smantellamento di una rete di spaccio. I militari hanno scoperto un “centro nazionale di smistamento” a Trento, gestito da un gruppo di italiani, i quali avvalendosi di un’organizzazione criminale nigeriana, effettuavano spedizioni – a richiesta – in gran parte della penisola, con particolari interessi nel Nord-Est, compresi Trento, Bolzano e Trieste, dove venivano recapitate ogni giorno diverse decine di chili di marijuana, giunta in Italia dall’Albania, attraverso il canale d’Otranto.
Gli investigatori – si legge nella nota dell’Arma – hanno documentato come lo stupefacente per giungere a Trento con i corrieri nigeriani, arruolati all’esigenza, fosse fatto viaggiare anche a bordo di treni ad alta velocità e per nasconderne il tipico odore e eludere i controlli, venisse avvolto in più strati di cellophane, impregnati di mentolo.
Monitorando i movimenti dei corrieri, i militari sono riusciti ad individuare diversi canali di approvvigionamento e a porre in atto numerosi sequestri, accertando che diverse province del Nord-Est, da cui proveniva la droga spacciata in Trentino, erano a loro volta rifornite dal gruppo di nigeriani, operante su Roma.
Attraverso una lunga e meticolosa attività di osservazione, analisi e riscontro, i carabinieri hanno documentato i movimenti dei consociati e acquisito elementi fondati sulla gerarchia interna del sodalizio, le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio, delineando i profili di una vera e propria struttura organizzata, in grado di assicurare la protezione agli affiliati, sia sul piano dell’assistenza legale, per le vicissitudini giudiziarie, sia per la difesa fisica degli adepti dai gruppi criminali concorrenti.
Ulteriore prova della floridezza del traffico intercettato è stata la rapida espansione del locale gruppo criminale nigeriano, che in breve tempo è andato strutturandosi e ha esteso la propria capacità operativa anche nella provincia di Bolzano.
L’attività nel complesso ha portato a operare oltre che nelle province atesine e di Roma, anche a Lecce, Mantova, Piacenza, Treviso, Verona e Vicenza, con l’arresto di 21 persone, la sottoposizione di ulteriori 9 al divieto di dimora nelle realtà in cui vivono, il sequestro diretto di 16 chilogrammi di marijuana, destinati a rifornire le piazze trentine e all’acquisizione di elementi di reità a carico di ulteriori 31 indagati, riconducendo al gruppo, nel periodo, i sequestri di altri 604 chili di marijuana e 17 hashish.
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