Crisi idrica in Val d’Arda: la diga di Mignano a supporto della rete acquedottistica
29 Ottobre 2021 16:14
Per rispondere alla crisi idrica che sta colpendo in questo autunno anomalo la Val d’Arda, si rinsalda la collaborazione tra Consorzio di Bonifica di Piacenza e Ireti. L’invaso della diga di Mignano, utilizzato per scopi irrigui ed idropotabili a servizio dell’acquedotto Val d’Arda, presentava una quota idrometrica di 311.63 m s.l.m. (alla data del 1° ottobre 2021) progressivamentediminuita a causa del perdurare di un periodo di scarse precipitazioni.
Attualmente l’acqua dell’invaso di Mignano è a completo supporto della rete idrica
potabile. Grazie alla fattiva collaborazione tra il Consorzio di Bonifica di Piacenza e
Ireti, da qualche settimana si stanno recuperando tutte le acque disponibili, che
vengono ora raccolte e convogliate grazie ad un sistema mobile di pompaggio e quindi
immesse nella rete acquedottistica dopo aver subito il normale processo di
trattamento e potabilizzazione. Questa tecnica, utilizzata per la prima volta durante
la crisi idrica del 2017, sta permettendo di contenere l’abbassamento del livello
dell’invaso.
Il bacino di Mignano è ora all’1.2 % del volume autorizzato corrispondente a circa 118
mila metri cubi e costituisce un presidio fondamentale per la conservazione e la
distribuzione della risorsa idrica, per la laminazione delle piene a tutela dell’equilibrio
idrogeologico dell’ambito medesimo, per l’approvvigionamento idropotabile, per lo
sviluppo delle condizioni socio economiche dell’ambito territoriale e per la
valorizzazione turistica dell’intera vallata.
Per quanto riguarda la crisi idrica in Val d’Arda, questa mattina (29 ottobre) si è tenuta a Parma una riunione straordinaria dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto del Po in provincia di Piacenza. La situazione nella valle piacentina preoccupa notevolmente: oltre ai provvedimenti presi per un intervento di emergenza si preannunciano precipitazioni nei prossimi giorni che ci si augura possano attenuare la stretta morsa siccitosa che si prolunga dal periodo estivo. Il quadro più preoccupante riguarda prevalentemente tre comuni: Gropparello, Vernasca e Lugagnano.
“L’Osservatorio – ha spiegato il segretario generale dell’Autorità distrettuale Meuccio Berselli – prende atto dello stato idrico attuale e previsto, assegnando al bacino idrografico del torrente Arda lo scenario di severità idrica alta. Questo livello di alta criticità impone decisioni quanto più possibile rapide. L’Osservatorio si rende perciò disponibile a fornire tutto il supporto informativo-operativo, con l’obiettivo di contribuire alla definizione delle decisioni per la gestione dell’emergenza da parte degli organi della Protezione Civile Nazionale insieme agli altri organi competenti. Queste carenze, spesso endemiche, che si sono verificate non di rado anche quest’anno in varie aree localizzate a macchia di leopardo nell’intero distretto del Po ma soprattutto in Emilia Romagna – a causa delle ripercussioni dei mutamenti climatici in atto – mostrano quanto sia sempre più necessario analizzare con cura ogni area con proprie peculiarità e trovare rimedi resilienti e opere infrastrutturali sostenibili in grado di alleviare le carenze manifeste”.
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