Voci di provincia. “Ho trovato i resti di mio fratello deportato dopo 76 anni”

04 Novembre 2021 10:28

Lo ha aspettato per quasi 80 anni, lo ha cercato, lo ha trovato. E lo ha riportato a casa. Maria è una sorella, basta forse questo a capire perché ad Alseno nessuno si sia mai arreso a un epilogo solo in apparenza già sentenziato dalla storia indifferente a quei figli nati negli anni Venti, i dispersi. Una storia in teoria impossibile da ribaltare, se non fosse stato per quella minuscola probabilità che, sotto alle costole, lì nella pancia di Maria, ti dice che qualcosa di tuo fratello, il pontiere Adelmo “Lidio” Umili, deportato al campo di Bochum dopo l’armistizio del 1943, da qualche parte nel mondo ancora c’è. Lidio. morto di tubercolosi nell’aprile del 1945, era al cimitero di Francoforte, tra oltre 4mila italiani morti in guerra. La cassetta con i suoi resti è tornata finalmente a casa, avvolta nel Tricolore. E con la cassetta anche le lettere di Lidio, “Mamma ti penso”, e ancora le lettere che mamma Pierina ha continuato a scrivere alle commissioni dei dispersi, “Qualcuno sa dove sia mio figlio?”. Ora sono insieme, Pierina e Lidio, ed è l’amore di una sorella ad averli riuniti per sempre, al camposanto di Alseno – di Elisa Malacalza

 

 

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