Gestione Segadelli alla “Papa Giovanni XXIII”: “Servono coperte per chi non ci sta”
15 Novembre 2021 04:47
Da alcune settimane la gestione del rifugio “Segadelli”, alla stazione ferroviaria di Piacenza, è passata all’associazione “Papa Giovanni XXIII”, vincitrice del bando comunale per l’assegnazione del dormitorio aperto dalle 19:30 alle 8.00 del mattino. Finisce così la gestione ventennale della “Ronda della carità”, che aveva fondato la struttura con Gianni Bonadè: “Sono dispiaciuto, molto, ma nella vita tutto ha un inizio e una fine e a 73 anni posso reggere al colpo. Ricordo quando vent’anni fa con l’allora assessore Anna Barbieri iniziammo ad aprire le prime stanze di notte ai senzatetto. La diffusione della droga al tempo era dilagante, poi ci fu la crisi economica che buttò in strada le famiglie, i richiedenti asilo, le badanti”.
A gestire ora il “Segadelli”, per la comunità “Papa Giovanni XXIII”, è Sara Alberici, con due educatrici e quattro operatori notturni: “Proseguiamo abbastanza in continuità con la gestione precedente, abbiamo partecipato al bando per creare un filo rosso con gli altri servizi già in essere, al pronto soccorso, in collaborazione al centro diurno, in strada”.
Da Alberici l’appello a donare coperte calde: “Le porteremo a chi non può restare in struttura”. Anche perché la casa resta ancora a posti limitati causa necessità di prevenzione del Covid.
Tante le storie raccolte tra gli ospiti: “Se non avessi il “Segadelli” non saprei davvero dove andare, sì, mi sento solo, molto. Non riesco neppure più a immaginarmi nel futuro, questa è l’unica famiglia che mi è rimasta”.
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