A Nel Mirino il focus sulla pandemia: “Stiamo entrando nella 4° ondata”
19 Novembre 2021 23:00
“I numeri crescono. Si parla già di quarta ondata ed è necessario capire cosa sta succedendo per offrire alla comunità una puntuale informazione” sono le parole con le quali il direttore Nicoletta Bracchi ha introdotto la puntata. Collegati in studio il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino, il direttore del dipartimento di Sanità Pubblica Marco Delledonne, il primario del reparto di malattie infettive Mauro Codeluppi e la responsabile delle cure primarie per Piacenza e provincia Anna Maria Andena.
“Siamo nella quarta ondata?” è la domanda che apre il confronto sul tema Covid, ritornato tristemente attuale con i provvedimenti attuati in Austria e Germania, e nuovamente preoccupante anche a Piacenza e nel resto del Paese. “Non siamo ancora nella quarta ondata ma ci stiamo entrando. I numeri sono in crescita anche se a Piacenza un po’ meno, ma è questione di tempo, ormai sappiamo come funziona la curva dei contagi”, ha esordito Baldino. “La settimana scorsa, per la prima volta, è stato trovato un focolaio nelle Cra (Casa Residenza per Anziani) su pazienti già vaccinati. L’efficacia del vaccino è alta ma stiamo entrando nella fase in cui tale efficacia inizia a scemare. Perciò sia il Governo che nel suo piccolo Piacenza sono pronti a rivedere la programmazione delle terze dosi, inizialmente infatti si immaginava di farle nell’arco di tutto il 2022, ma attualmente risulta necessario accelerare. Lunedì si partirà dunque con la fascia d’età dai 40 anni in su, riapriremo gli hub vaccinali all’Arsenale, al Palacastello, nella sede estiva di Fiorenzuola, a Bobbio e a Bettola. Ci porteremo su una capacità giornaliera di 2mila inoculazioni, numeri necessari per somministrare la terza dose ai 240mila piacentini che si sono vaccinati, entro marzo. In pochi giorni c’è stata una rivoluzione su quanto avevamo programmato”.
A Baldino hanno fatto eco gli altri ospiti. “Circa la metà dei nuovi casi – ha ribadito Delledonne – è attribuibile alla fascia 0-17 anni, l’altra è invece responsabilità di adulti che non sono stati prudenti o non si sono nemmeno vaccinati. La gestione Green pass la definirei leggera, perché spesso chi deve chiederlo non lo fa, e va segnalato, anche a noi”.
Dello stesso avviso, Codeluppi: “a parte le follie negazioniste – ha spiegato – coloro che non si sono vaccinati per paura possono stare tranquilli, le conseguenze negative di taluni vaccinati sono ridicole di fronte ai numeri e alla certezza di poter difendere se stessi, la comunità e i più deboli”.
Tra le novità sulle terze dosi dei vaccini anti-Covid è stata affrontata anche la questione del siero antinfluenzale. Dalla Regione ne sono arrivate dopo richiesta, 95mila dosi, di cui molte “potenziate”, ha detto Delledonne, ossia con una quantità di antigene superiore, da riservare ai soggetti più fragili. “Nonostante i progressi, ammalarsi spaventa, e lo vediamo tutti i giorni”, ha rimarcato Andena, che poi ha aggiunto “dobbiamo però continuare a fare il tifo per la scienza e i vaccini”.
Tutti gli ospiti sulla stessa linea sulla pillola anti-Covid: “non è assolutamente alternativa al vaccino, che resta l’arma primaria”.
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