Le associazioni: “Seguiti nella fase acuta della malattia, ma non nella quotidianità”
17 Dicembre 2021 03:59
“Nella fase acuta siamo seguiti, ma nella cronicità no”. Annamaria Tononi, presidente di Alice (Associazione per la lotta all’ictus cerebrale), riassume così i problemi che accomunano la sua associazione, l’Aism di Piacenza (Associazione italiana sclerosi multipla) e l’Unione Parkinsoniani Piacenza.
“Siamo tutti sulla stessa barca – spiega – quando si tratta di affrontare la fase acuta di queste malattie siamo seguiti, ma nella quotidianità no. E sì che si tratta di patologie croniche e degenerative”.
Nella sede di Aism, in via Campagna, Tononi si ritrova insieme alla presidente dell’associazione della sclerosi multipla Daniela Reggiori e al presidente dei Parkinsoniani Enrico Bettinotti: insieme le tre realtà associative rappresentano centinaia di piacentini che, specialmente dopo la pandemia, si trovano a confrontarsi ogni giorno non solo con i problemi della malattia, ma anche i disagi di una mancanza di programmazione nelle cure.
“Fino al 2019 c’era una programmazione rispettata delle visite, della fisioterapia e della risonanza magnetica per i malati di sclerosi multipla, ictus e Parkinson – spiega Reggiori – con il Covid la situazione è un po’ cambiata e per queste tre malattie degenerative sono iniziati i problemi. Le faccio un esempio: in passato tutti noi venivamo contattati per fare la visita fisiatrica, a cui poi seguivano i cicli di sedute di fisioterapia. Solitamente erano due cicli all’anno. Quest’anno sono stata chiamata per fare la visita fisiatrica: ho fatto un ciclo di fisioterapia, ma solo di cinque sedute. E non è che io rispetto allo scorso anno sia migliorata, anzi la mia patologia è peggiorata. Questo avviene anche per quanto riguarda le visite del neuropsicologo e del logopedista. Ci vorrebbe un protocollo per programmarle. Così è come se ci avessero accantonato”.
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