Capperi incontra gli studenti di San Giorgio: “Non fatevi contagiare dalla violenza”
18 Dicembre 2021 04:53
Durante la mattinata di giovedì 16 dicembre, gli alunni della scuola media Francesco Ghittoni di San Giorgio hanno avuto la possibilità di partecipare a un incontro – all’interno del salone d’onore del castello del paese – con protagonista Raffaele Capperi, 27enne originario di Monticelli che il 29 novembre scorso è stato premiato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, con l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica “per il suo impegno in prima persona nella sensibilizzazione contro il bullismo e le discriminazioni”.
Raffaele è nato affetto dalla sindrome di Treacher Collins. Una malattia rara che colpisce un individuo su 50.000 provocando malformazioni facciali e problemi respiratori e di udito. “Sono venuto al mondo senza mento, senza zigomi e con grandi difficoltà a percepire suoni e rumori – ha spiegato Capperi davanti agli alunni della Ghittoni (due classi in presenza e tutte le altre collegate in streaming) – fino a 19 anni sono stato sordo e molti compagni di classe per mettermi ancora più in difficoltà si mettevano le mani davanti alla bocca”.
Capperi – presentato dal Sindaco di San Giorgio, Donatella Alberoni – ha raccontato la sua storia ai ragazzi. Ha raccontato di quando all’asilo una bambina piangeva quando lo guardava etichettandolo come “brutto e cattivo” divenuto poi il titolo del libro che ripercorre la sua vita. Ha raccontato della sensazione di sentirsi sbagliato e di troppo per un mondo che non sapeva fare altro che giudicarlo, insultarlo ed emarginarlo. Persino l’insegnante di sostegno a cui venne affiancato il primo anno di superiori a Cremona contribuì ad accrescere le difficoltà di Raffaele. “Invece che aiutarmi sia arrabbiava per la mia sordità ed era solito bestemmiare – ha spiegato agli alunni -; quello non era un insegnante, per fare questo mestiere oltre alla laurea ci vuole il cuore”.
Raffaele ha concluso il discorso esortando i ragazzi a non farsi contagiare dall’uso della violenza. “Nella vita reale e sui social immedesimatevi nell’altro, chiunque sia. Siate gentili, la gentilezza è e sarà sempre più forte della cattiveria”. Proprio sui social Raffaele ha avuto la forza e il coraggio di non nascondersi più e iniziare a raccontare la sua storia, parlando di bullismo e cyberbullismo. Ora Raffaele è contento, non ha più paura di guardarsi allo specchio ed è orgoglioso di poter aiutare le nuove generazioni. L’incontro si è concluso tra applausi ed emozione.
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