Gli agricoltori potranno sparare ai cinghiali nei propri campi. “Ma nessun far west”

23 Dicembre 2021 02:57

A Bobbio, nella sala polivalente del municipio, si sono ritrovati i rappresentanti di trenta aziende agricole per dare carta bianca alla Regione perché dia seguito alla promessa contenuta nei Piani di controllo 2022, cioè che per la prima volta gli agricoltori possano abbattere i cinghiali per autodifesa (ossia quando gli animali si trovano sulla proprietà privata).
Il Piano deve avere ancora gli ultimi via libera, ma pare andrà liscio: “Speriamo arrivino nelle prime settimane dell’anno – dice Leonardo Marchesi, uno dei promotori della raccolta firme sul tema – ne abbiamo bisogno.  Questo è infatti un primo passo, e speriamo apra la strada anche a prelievi più flessibili di daini e cervi, un flagello per il nostro territorio, non solo per i campi ma anche per la sicurezza stradale”.
EnricoMerli, tecnico faunistico della Regione e referente del servizio agricoltura, caccia, pesca, sottolinea come il possibile via libera ai prelievi da parte degli agricoltori non va inteso come un “libera tutti”, o peggio un far-west: “La polizia provinciale sarà direttamente coinvolta infatti nel controllo sui terreni, così da valutare l’autorizzazione al prelievo, che può essere ovviamente condotto da chi è abilitato a farlo. Il cinghiale resta inoltre un bene disponibile dello Stato, che va dunque conferito ai centri di selvaggina attrezzati, anche nel caso in cui l’agricoltore decida di avvalersi della possibilità dell’autodifesa”.

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