Gli esperti a Nel Mirino: “Variante Omicron, a Piacenza picco già raggiunto”

14 Gennaio 2022 22:50

“Boom” delle positività, il quadro ospedaliero, le cure domestiche e l’alleggerimento delle procedure, vaccinazioni e nuovi farmaci. Venerdì in prima serata su Telelibertà la puntata settimanale del format di attualità “Nel mirino”, condotto dal direttore Nicoletta Bracchi, è tornata a concentrarsi sui risvolti pandemici presenti: un’istantanea aggiornata sull’evoluzione epidemiologica nel nostro territorio grazie al contributo di tre ospiti. Marco Delledonne, direttore del dipartimento di Sanità Pubblica della Ausl di Piacenza; Andrea Magnacavallo, direttore del dipartimento Emergenza Urgenza; Massimo Nolli, direttore del dipartimento di Anestesia e Rianimazione.

CONTAGI, TRACCIAMENTO E AUTOTESTING
“Nell’ultima settimana la curva è piatta, con mille nuovi positivi al giorno: questo fa pensare che il picco sia stato raggiunto. Forse inizieremo a ridiscendere la china un po’ in anticipo rispetto al resto d’Italia” così Delledonne nelle prime battute.

IL PRONTO SOCCORSO E L’OSPEDALE
“Anche a seguito delle chiusure dei PS di Castel San Giovanni e Fiorenzuola – ha spiegato Magnacavallo – al pronto soccorso di Piacenza contiamo mediamente 180 accessi al giorno. Nell’ultima settimana il 20% è correlato al Covid, una trentina. Di questi ne ricoveriamo un terzo, una decina. I ricoverati attualmente sono circa 160 e di questi è il 4-5% a finire ancora in terapia intensiva. La stragrande maggioranza dei ricoverati ha problemi respiratori minori e con una settimana di ossigeno terapia migliorano e vengono dimessi”.

LA TERAPIA INTENSIVA
“Ora abbiamo sette pazienti – ha proseguito Nolli – di cui cinque non vaccinati e due con soltanto la seconda dose. E’ all’incirca un positivo su mille a finire in terapia intensiva. Il vero problema è la lunghezza delle degenze, dai 20 ai 30 giorni, questo porta facilmente alla saturazione”.

NUOVE CURE
“Abbiamo ancora poche armi un po’ spuntate – ha commentato Nolli – vedremo l’efficacia dei nuovi antivirali in compresse, da dare precocemente. Gli strumenti di contrasto più efficaci restano le precauzioni, a cominciare dal vaccino e dalle mascherine”. Il nuovo vaccino americano Novavax? “Non ne sappiamo ancora molto ma se convincerà i non vaccinati, ben venga”.

IL PERSONALE MEDICO
Magnacavallo e Nolli si sono soffermati anche sulla stanchezza del personale medico e sanitario. “La stanchezza ormai è cronica, non è facile trovare sempre leve gestionali e motivazionali forti per reagire ad un periodo tanto lungo di malattia battente. Certo, incontrare ammalati non vaccinati oggi genera un conflitto, empaticamente viene vissuta dal personale sanitario come una mancanza di rispetto. Ci auguriamo davvero che la fase epidemica stia scivolando verso quella endemica, le marce in più da inserire sono finite”.

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