Malore in carcere, il tempestivo intervento con il defibrillatore salva un agente
20 Gennaio 2022 15:21
Il carcere di Piacenza è stata una delle prime realtà cittadine a dotarsi di defibrillatore una ventina di anni fa. La tempestività dell’intervento e l’utilizzo del salvavita hanno contribuito a scrivere il lieto fine per un episodio avvenuto ieri, 19 gennaio, alle Novate. In serata un agente della polizia penitenziaria, ha improvvisamente accusato un malore mentre era in corso un intervento in un reparto del carcere. Nell’immediato è intervenuta un’infermiera che ha praticato il massaggio cardiaco, due medici penitenziari poco dopo hanno azionato il defibrillatore. Il 50enne piacentino è stato quindi trasportato all’ospedale di Piacenza dove è stato ricoverato e le sue condizioni sono migliorate.
A raccontare quanto accaduto è il direttore del carcere Maria Gabriella Lusi: “E’ stato un momento drammatico. L’agente colpito da malore è un assistente capo molto stimato e apprezzato, al quale tutti vogliamo molto bene. E’ stato anche un episodio molto significativo perché si è registrata un’efficiente interazione sul campo tra la polizia penitenziaria e il personale sanitario. Nella difficoltà, si è visita una positiva sinergia. Sono stati attimi di forti emozioni, mi sono precipitata in istituto per ringraziare gli agenti, le figure sanitarie e il personale del 118 intervenuto. A tutti voglio esprimere gratitudine e colgo l’occasione per salutare il nostro agente a nome di tutto il reparto”.
“Il paziente sta bene, è stato rianimato in tempi rapidissimi – dichiara Daniela Aschieri primario di Cardiologia e presidente di Progetto Vita -. E’ stato fondamentale disporre di un defibrillare in sede e il carcere era stato uno dei primi luoghi a installarlo più di venti anni fa. La legge approvata in Parlamento lo scorso agosto ha introdotto l’obbligo dell’installazione dei defibrillatori semiautomatici e automatici nelle sedi delle pubbliche amministrazioni. Un altro grande successo di Progetto Vita. Il paziente ci ha anche fatto sapere di essere stato uno tra i primi a fare il corso per l’uso del defibrillatore e che in passato in carcere era già stato utilizzato in un’altra occasione”.
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