Gira il mondo studiando le farfalle: “Su di loro i segni dei cambiamenti climatici”

24 Gennaio 2022 04:00

Claudio Sbaraglia

Puntini bianchi su sfondo nero, sfumature rosse o striature gialle dipinte su ali color dell’ebano. Sono solo alcune delle tattiche usate dalle farfalle per comunicare ai predatori l’idea che “più stai lontano e meglio è per entrambi”.  Grazie alla loro sensibilità a piccole variazioni ecologiche, si dimostrano utili indicatori di biodiversità e della salute generale degli ecosistemi.  Sono le farfalle, al mondo ne esistono circa 158mila specie, molte delle quali rischiano l’estinzione a causa della continua minaccia dell’uomo e dei suoi insediamenti. 

Da sempre sono le “migliori amiche” di Claudio Sbaraglia, entomologo piacentino di 26 anni con il cuore in Val Trebbia, ”mia terra d’origine nonché paradiso spirituale”, ma sempre con la valigia in mano. Tra un viaggio e l’altro, Sbaraglia ha scritto la sua tesi di laurea magistrale in Scienze Naturali – conservazione ed evoluzione. Un lavoro, che racchiude al suo interno l’esito di numerose ricerche condotte sul campo, incentrato sull’effetto che i cambiamenti climatici stanno avendo sulla distribuzione di specie altamente minacciate.    

La distruzione del loro habitat – spiega Sbaraglia – dovuto all’urbanizzazione intensiva, il surriscaldamento globale, la trasformazione delle grandi praterie in appezzamenti di terreno destinate all’uso agricolo e l’inquinamento non fanno altro che frammentare gli ecosistemi entro cui questi animali vivono e si riproducono, minacciando la loro stessa esistenza”.   

L’amore per le farfalle unito all’attenzione per la natura e l’ambiente, oltre alla tesi, ha spinto Sbaraglia a ideare anche altri interessanti progetti.  ”Avendo compiuto in questi anni svariate esperienze all’estero ho deciso di racchiuderle in un blog, “La natura nascosta”. Sulla base degli studi da me compiuti, scrivo articoli divulgativi su base scientifica ma riportati come fossero racconti, con uno stile ironico e spero divertente, per nulla noioso insomma”. 

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