Report regionale: rischio di morire 36 volte maggiore per chi non è vaccinato

25 Gennaio 2022 13:05

Per i non vaccinati il rischio di morire o di finire in terapia intensiva è 36 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la terza dose. A confermarlo è il Report mensile della Regione Emilia-Romagna elaborato dall’Agenzia sanitaria e sociale, che ha analizzato l’incidenza del Covid e delle sue conseguenze sul territorio durante il mese di gennaio.

In particolare il report mostra come i non vaccinati abbiano sempre un rischio maggiore di infezione, ricovero, ricovero in terapia intensiva e decesso rispetto a tutte le diverse categorie di vaccinati e che i vaccinati da meno di 4 mesi o che hanno effettuato la dose booster siano i più protetti.

I non vaccinati hanno un rischio di infettarsi che va da 1,4 volte di più rispetto ai vaccinati da più di 4 mesi, a 1,9 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro 4 mesi, fino ad arrivare a 2,7 maggiore quando confrontati con i vaccinati che hanno ricevuto la dose booster. Per i non vaccinati il rischio di essere ricoverati in ospedale è 5 volte maggiore in confronto ai vaccinati da oltre 4 mesi; 11,1 volte maggiore rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 21 volte di più in coloro che hanno ricevuto la dose booster. Inoltre, i non vaccinati rischiano di essere ricoverati in terapia intensiva 1,8 volte in più rispetto ai vaccinati da oltre 4 mesi, 33,3 volte in più rispetto ai vaccinati entro i 4 mesi, fino ad arrivare a 36 volte in più in coloro che hanno ricevuto la dose booster.

“Mese dopo mese, dai numeri arriva la stessa conferma: molto pericoloso scegliere di non vaccinarsi” le parole dell’assessore regionale alle politiche per la salute, Raffaele Donini. “Anche i dati di questo ultimo monitoraggio – sottolinea l’assessore – confermano quanto ormai è noto: la scelta di non vaccinarsi è molto pericolosa, perché per i non vaccinati aumentano enormemente le possibilità di essere ricoverati in ospedale, in terapia intensiva e anche di morire. Sono numeri che dovrebbero far pensare, e convincere anche i più dubbiosi a imboccare la strada del vaccino. Per tutelare l’intera comunità, ma ancor prima loro stessi: un rischio di morte 36 volte maggiore, da solo dovrebbe spingere alla vaccinazione”.

 

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