Crollo di ponte Lenzino, al via le richieste di indennizzo per i nove mesi di disagio
28 Gennaio 2022 10:37
Ci sono stati nove mesi di disagio, nel lungo inverno dopo l’interruzione della Statale 45 a Lenzino, ma ora ci saranno anche i ristori per cercare almeno in parte di compensarlo. Il bando per dividere i fondi – 200mila euro, stanziati dalla Regione a 9 giorni dal crollo del 3 ottobre 2020 – è stato pubblicato giovedì 27 gennaio dall’Unione montana alte valli Trebbia e Luretta, dopo le polemiche per i ritardi dei giorni scorsi, culminate anche nella richiesta di un consiglio urgente da parte del sindaco di Ottone Federico Beccia, autosospeso quindi per protesta dal parlamentino di via Garibaldi a Bobbio.
Ieri, con la pubblicazione del bando, è tornato il sereno e il sindaco ha ritirato la volontà di uscire dall’Unione, “sono certo che l’Unione sia importante, io volevo solo dare una scossa alla gestione amministrativa per accelerare il bando, ora più che mai necessario visto anche il rincaro delle bollette”, spiega Beccia.
Ad essere colpiti dall’isolamento, con una strada alternativa lunga mezz’ora in più, erano state 1.300 persone, tra il giorno del crollo, il 3 ottobre 2020, e l’apertura del ponte Bailey provvisorio, il 5 luglio 2021. Per partecipare al bando, e avere così il contributo secondo i parametri stabiliti, ci sarà tempo entro il 7 febbraio alle ore 13. Tutti i moduli, disponibili per imprese individuali, liberi professionisti, società, dipendenti, pendolari, studenti, residenti o lavoratori a Cortebrugnatella, Cerignale, Zerba, Ottone, si trovano negli uffici dell’Unione oppure online sul sito Internet dell’ente montano. Le liquidazioni sono previste entro il 14 febbraio, si legge nel bando. Per informazioni si possono contattare i numeri 0523.932241 o 0523.932242. Per i viaggi in più durante l’isolamento è stato previsto un rimborso di 60 centesimi a chilometro, per venti chilometri di strada alternativa, quindi 12 euro per ogni giorno in cui è transitati sulla Provinciale di Lago, comprensivo di carburante, consumo, deperimento e ammortamento del mezzo.
I DANNI – All’indagine conoscitiva avviata in Unione in primavera per testare il polso del disagio erano state 47 imprese, due genitori di studenti, due liberi professionisti, 13 pendolari, per un ammontare complessivo del disagio quantificato in 401mila euro in 64 prime richieste.
IL POSSIBILE RIPARTO – Sulla base della mappatura ricevuta dagli uffici, la metà del fondo da 200mila euro andrà a bar, alberghi, ristoranti, per 103mila euro; ai commercianti, 16mila euro; a imprese di trasporto 31mila euro; ad artigiani, 13mila; agli edili, 4.500 euro; alle aziende agricole, 11mila euro; ai dipendenti 18mila euro; al trasporto bus, mille euro; ai liberi professionisti 1.500 euro. A studenti, mille euro.
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