Incidente in A1, appello per trovare chi ha aiutato il figlio. Era un’infermiera piacentina
08 Febbraio 2022 12:08
Ci sono appuntamenti col destino che lasciano il segno, momenti nei quali la provvidenza sembra incidere sulle scelte e le azioni delle persone, come il burattinaio muove i fili della propria marionetta. Questo sembra essere il caso della vicenda che ha come protagonisti Isabella Zermani Anguissola e Giuseppe Riccardo. Due ragazzi poco più che trentenni, praticamente coetanei, che non si conoscono e non si conoscevano quando, lo scorso primo febbraio, Giuseppe è rimasto coinvolto in un grave incidente lungo l’autostrada A1, all’altezza di Ponte Ronca di Zola Predosa.
Poco dopo lo schianto, il furgono di Giuseppe era ridotto ad un ammasso di lamiere. Isabella stava percorrendo quel tratto di autostrada al volante della propria macchina e con lei c’erano i figli di quattro e sette anni e la nonna dei bambini. Isabella non ci ha pensato un attimo: ha lasciato la macchina, con le quatto frecce, parcheggiata nella piazzola d’emergenza ed è andata a soccorrere il coetaneo gravemente ferito.
Isabella è mamma, è infermiera e da quando ha diciotto anni presta servizio come volontaria in Pubblica assistenza Val Trebbia. Isabella quel giorno non doveva passare sul quel tratto di autostrada del Sole, ma era lì perché aveva sbagliato uscita. Sembra quindi che il destino l’abbia portata lì a sostenere per un’ora il capo di Giuseppe, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Giuseppe aveva subito un grave trauma cranico e stava perdendo molto sangue. Dopo un impatto così forte, qualsiasi movimento da parte di Giuseppe avrebbe rischiato di provocargli danni permanenti oltre che il rischio di perdere la vita. Isabella lo sapeva e oltre a tranquillizzare il passeggero che era con lui, ha tenuto saldo il capo, tamponando, nel frattempo, le ferite. “Era molto grave e ho temuto che non sopravvivesse” ricorda Isabella.
E’ passata poco più di una settimana dal giorno dell’incidente. Giuseppe che di mestiere fa l’elettrauto è attualmente ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove ha già subito due interventi delicati. I medici che l’hanno in cura hanno fatto sapere alla madre di Giuseppe che senza il provvidenziale intervento di Isabella suo figlio non ce l’avrebbe fatta. Appena saputo, la madre ha quindi lanciato un appello su internet e attraverso i mezzi di comunicazione con scritto “Mio figlio ha riportato un trauma cranico ed è stato sottoposto a un intervento durato dalle 10 del mattino fino a mezzanotte, per un totale di 14 ore in sala operatoria. Volevo rivolgere un appello alla donna che gli ha dato il primo soccorso. Non sappiamo se fosse una dottoressa o un’infermiera, gli ha mantenuto la testa, tranquillizzandolo e tamponandogli la ferita. Mi piacerebbe ringraziarla”.
Isabella, che nel frattempo stava cercando informazioni sul ragazzo che aveva soccorso, ha letto l’appello e si è fatta avanti. La mamma di Giuseppe si chiama Lucia Britto e mentre il figlio sta ancora lottando tra la vita e la morte ha voluto ringraziare il suo angelo custode. “Quella conversazione mi ha dato forza” ha commento Isabella che, una volta arrivati automedica, ambulanza e elisoccorso, è ritornata alla macchina dalla sua famiglia con la speranza che Giuseppe Riccardo si tenesse aggrappato alla vita. Perché se sei un’infermiera, lo sei sempre anche quando sei fuori servizio e hai sbagliato strada.
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