Cresce dell’1,9% l’artigianato piacentino, ma preoccupa l’aumento dei costi energetici
09 Febbraio 2022 12:28
A livello nazionale, nonostante l’emergenza pandemica, le piccole e medie imprese artigiane hanno fatto segnare, nel 2021, una performance estremamente confortante riguardo l’andamento dell’occupazione, cresciuta dell’1,9% rispetto al 2020. “Il dato nazionale rilevato dall’Osservatorio lavoro del Centro Studi Cna – ha spiegato il direttore di Cna Piacenza, Enrica Gambazza – ricalca quello relativo alla nostra provincia, in cui la crescita occupazionale ha sfiorato, lo scorso anno, il 2%”.
“Un dato estremamente positivo” per Gambazza che ha evidenziato quanto sia stato decisivo riuscire “a concretizzare un turn over tra vecchie e nuove posizioni lavorative.” Il direttore della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa di Piacenza ha affermato che “per poter fronteggiare il notevole aumento degli ordinativi, molte imprese hanno aumentato i loro organici, tanto che il tasso di assunzione è salito del 2,7% contro il 2,1% del 2020. E’ aumentato, di conseguenza, anche il tasso di cessazione dei rapporti di lavoro, passato dal 2,2% al 2,6%, un dato che dimostra lo sblocco del mercato del lavoro”.
“Nonostante i dati positivi del 2021 – il commento di Gambazza – c’è però forte preoccupazione per l’anno in corso, per l’aumento generalizzato dei costi che sicuramente avranno ricadute negative su tutto il sistema produttivo”. La ripresa avvenuta nel 2021 rischia però di interrompersi quest’anno: la preoccupazione del Presidente provinciale di Cna, Giovanni Rivaroli che ha evidenziato diverse problematiche. “Mi riferisco soprattutto all’impennata dei costi energetici, che in Italia hanno segnato picchi maggiori di altri paesi europei, alla crescita continua del costo della materie prime ma anche alla difficoltà di reperire personale tecnico specializzato. Problemi che le nostre piccole e micro imprese non possono affrontare da sole, e che richiedono un intervento tempestivo e deciso da parte del Governo, dato che le misure provvisorie e i sostegni economici adottati finora sembrano essere insufficienti”.
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