Val Trebbia, cambio alla guida di tre comuni dopo l’arresto dei sindaci. Le reazioni
11 Febbraio 2022 16:41
Questa mattina, venerdì 11 febbraio, i carabinieri hanno notificato ufficialmente ai vicesindaci Renato Bertonazzi (Corte Brugnatella), Piera Reboli (Cerignale) e Simona Innocente (Bobbio) la sospensione dei primi cittadini Mauro Guarnieri, Massimo Castelli e Roberto Pasquali dall’incarico in seguito agli arresti di ieri.
I tre vice diventano quindi sindaci facenti funzione, in attesa degli sviluppi sulla vicenda relativa agli appalti corrotti nel nostro territorio. Innocente spiega: “La macchina comunale non si ferma, domani riaprirà l’ufficio tecnico, noi intanto aspettiamo il sindaco Pasquali certi totalmente della sua innocenza e buona fede. Lui è amministratore dal 1985, mai fatta una vacanza, tutta la giunta e la maggioranza ripone fiducia in lui. Presto tutto sarà chiarito”.
Il giorno dopo gli arresti e gli avvisi di garanzia in Alta Val Trebbia è intanto il giorno di chi ancora non ci crede, di chi ha rabbia, di chi ha dolore. In Unione montana, nella giunta, non c’è praticamente più un solo territorio non coinvolto a diverso titolo, tranne quelli al momento di Ottone, Travo, Piozzano. Si fa fatica a parlare a Bobbio, c’è attesa, silenzio, fermo restando che in tanti dicono di aver visto “i volumi di villa Ansaldi lievitare” – e ci sono le intercettazioni tra l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Claudio Tirelli e l’imprenditore Nunzio Susino a raccontare il possibile perché, come riportato oggi su Libertà – dell’indagine si diceva da anni in paese.
Tra gli indagati, per i legami con l’imprenditore edile Susino, ci sono anche il sindaco di Coli Renato Torre, il vicesindaco Ester Pugni, il consigliere comunale Daniele Rossi, con il tecnico comunale Mario Ferri. Negano ogni accusa, nessuno quindi si è dimesso ieri, ma anche tra Perino e Coli c’è la stessa sensazione di amarezza e sgomento, in attesa degli esiti delle indagini.
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