Fiorenzuola, inaugurato il Pronto soccorso. Da domani attivo dalle 8 alle 20
01 Marzo 2022 15:16
È stato presentato alla cittadinanza il nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale di Fiorenzuola, riqualificato con la rimodulazione degli spazi esistenti e la creazione di nuovi ambienti aggiuntivi. Da domani sarà attivo dalle 8 alle 20.
Al taglio del nastro hanno partecipato, tra gli altri, Raffaele Donini, assessore politiche per la salute regione Emilia-Romagna; Giuliana Bensa e Andrea Magnacavallo, direttore generale e direttore sanitario Ausl Piacenza; Romeo Gandolfi, sindaco di Fiorenzuola; Patrizia Barbieri, presidente Provincia Piacenza; Lucia Fontana, presidente Conferenza territoriale sociosanitaria; il consigliere regionale Katia Tarasconi e l’onorevole Elena Murelli.
L’Azienda sanitaria fa sapere che il progetto ha permesso di ridisegnare completamente il volto del Pronto soccorso.
Le principali modifiche apportate sono relative alla creazione di una nuova camera calda con un ingresso e un’uscita indipendente per i mezzi, diversamente da quanto avveniva in precedenza quando l’accesso era unico.
La nuova disposizione ha consentito anche di realizzare un accesso pedonale dedicato, mentre prima i cittadini utilizzavano l’atrio principale dell’ospedale. Questo permette di non creare commistioni con gli ingressi ai reparti.
Altra importante novità riguarda la realizzazione un percorso indipendente per casi sospetti Covid, che accedono a un’area mantenuta in depressione e dotata di diagnostica dedicata.
Il flusso dei pazienti ‘puliti’ funziona in direzione contraria all’organizzazione precedente.
I cinque ambulatori sono stati tutti riqualificati e, ove necessario, dotati di nuove attrezzature. Il restyling riguarda anche tutti i locali di servizio e di attesa, compresi i bagni. Il nuovo Pronto soccorso amplia inoltre la sua superficie complessiva da 750 mq a 1100 mq.
Costi e fonti di finanziamento
Il costo complessivo dell’intervento ammonta a circa 1.350.000 euro di cui 210.000 sono relativi all’acquisto e installazione della nuova diagnostica digitale di ultima generazione.
I finanziamenti provengono dai fondi messi a disposizione dall’art.2 del DL 46 del 2020.
Progettazione, esecuzione e tempi di realizzazione
Il progetto esecutivo è stato affidato all’associazione temporanea delle imprese Studio di architettura e urbanistica Oddi di Castel San Giovanni e Studio tecnico Parenti di Podenzano. Grazie alla speciale procedura prevista dal DL 46, la ditta appaltatrice dei lavori è stata scelta in tempi rapidissimi nell’ambito di un maxi appalto gestito direttamente dal Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri: è Impredima (Piacenza).
La direzione lavori è stata curata dall’Ufficio tecnico aziendale.
Il cantiere è stato completato in poco più di sei mesi.
Dopo il taglio del nastro, i locali sono stati benedetti da parte del cappellano dell’ospedale don Cesare Lugani. Al termine degli interventi, si è tenuta una visita guidata con il direttore del Pronto soccorso Bernardo Palladini e la coordinatrice Marilena Longinotti.
A presentare la struttura, ci ha pensato innanzitutto Giuliana Bensa, direttore generale ad interim dell’Ausl Piacenza: “La nostra Azienda si era promessa di riaprire al più presto i pronto soccorso di Fiorenzuola e Castel San Giovanni: eccoci qua. Questo pronto soccorso, in particolare, è il primo che apre dopo un’emergenza, quella del Covid, che ci ha obbligato, in tempi rapidissimi, a riconcepire questo tipo di spazi”. Bensa, pur leggendo la realizzazione di questa nuova struttura con le lenti del PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, poi snocciolato in successivi interventi da altre autorevoli voci –, ha comunque invocato il desiderio di “poter riconquistare la nostra missione istituzionale, ossia rispondere ai bisogni di salute dei nostri cittadini”.
Andrea Magnacavallo, direttore sanitario della nostra Ausl, ha parlato soprattutto come “medico d’urgenza”. “Voglio sottolineare – ha osservato – che se si riesce ad aprire questo servizio, oggi, è anche grazie allo spirito d’appartenenza dimostrato, in questi ultimi difficilissimi anni, da medici e infermieri. Si tratta di una riapertura che abbiamo ragionato in ogni dettaglio. Clinici ed ingegneri hanno lavorato assieme per una struttura destinata a diventare un punto di riferimento per la popolazione”. Il che comporta – oltre a quanto già descritto in apertura – la realizzazione di un’area pre-triage, un’area triage e di ampi spazi per l’osservazione breve e la parte post-visita.
Romeo Gandolfi, sindaco di Fiorenzuola, ha celebrato “un giorno importante per la Val d’Arda”, ricordando un elemento decisivo: la flessibilità. “In questi anni di crisi abbiamo aiutato Piacenza convinti che presto o tardi, collaborando e pazientando, saremmo arrivati a questo PS. È un nuovo punto di partenza, all’insegna della sfida del PNRR, una sfida che impone decisioni rapide, cosa non semplice in questo Paese”. Patrizia Barbieri, presidente della Provincia di Piacenza e sindaco di Piacenza, ha individuato un altro punto cruciale di questa neonata struttura: “Un Pronto soccorso attivo a Fiorenzuola aiuta anche i soccorritori, che spesso lottano, in tempi stretti, con percorsi non sempre agevoli”.
Una nuova “ordinarietà” da inseguire, per andare oltre l’emergenza e tornare ad occuparsi di patologie che, nel frattempo, non sono mai andate in vacanza. Tanti temi, per un panorama complesso su cui ha fatto luce, limpidamente, Raffaele Donini, assessore Politiche per la salute Regione Emilia-Romagna: “Abbiamo capito tante cose. Ad esempio che anche dentro a una pandemia noi non abbiamo mai smesso di pensare al futuro. Anzi, proprio nel mezzo di una pandemia abbiamo scritto, insieme con i sindaci, una pagina della Sanità del futuro. Una Sanità integrata, dove nessuno spazio è un’isoletta a sé. Una Sanità fatta di nuove Case della Comunità (una, nuova di zecca, la realizzeremo proprio a Fiorenzuola). In via prospettica, pensando quindi alle Case della Comunità, dobbiamo far sì che al pronto soccorso ci si vada solo se necessario. Oggi registriamo troppi codici bianchi, troppi accessi immotivati. Per questo ci stiamo avvicinando a un accordo storico che vede allineati governo centrale, regioni e medici di medicina generale. Al centro di questo accordo l’idea di collocare parte delle attività dei medici di medicina generale accanto a quella dei medici di continuità assistenziale, in modo che diminuiscano gli accessi impropri al PS”.
Infine, Lucia Fontana, presidente della Conferenza territoriale sociosanitaria: “Porto il saluto dei 46 sindaci della nostra provincia. Si respira aria di innovazione, e di questo sono felice. Il percorso per arrivare a questo obiettivo non è stato semplice, ma oggi, grazie alla serietà di quel percorso, abbiamo davanti un progetto che è stato frutto di una forte intesa fra Azienda Sanitaria e territorio. Partendo da queste forti premesse possiamo ora perseguire un cambio di mentalità, oserei dire di cultura, rispetto alla cura e all’emergenza. Fare in modo che le persone frequentino le Case della Comunità anziché andare dritte al pronto soccorso: ci vorrà tempo, ma ce la faremo”.
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