Non si ferma l’arrivo di profughi dall’Ucraina, Natalia accoglie le donne di famiglia

07 Marzo 2022 03:12

Foto Mauro Del Papa

A Piacenza si intensifica la raccolta di aiuti per l’Ucraina e spuntano inviti alla pace, come il maxi striscione apparso in via Colombo, sopra al negozio di Valter Bulla.
Ma non si ferma neanche l’arrivo dei profughi. Natalia, che lavora alla casa di riposo Vittorio Emanuele, ha finalmente potuto abbracciare le donne della sua famiglia: la sorella, sua madre e le due nipotine hanno viaggiato a lungo partendo da Leopoli, attraversando la Polonia e l’Austria, in fuga per la sopravvivenza. “Leopoli – spiega Natalia – è ancora tranquilla, è la città più nazionalista e cosmopolita dell’Ucraina, ma ora è diventata la porta della fuga verso la salvezza”.
Un’altra storia è quella di Luba, la cui famiglia vive nella zona della centrale nucleare colpita a Zaporizhzhia. I familiari laggiù dormono vestiti per una possibile fuga, per comunicare devono agganciare il cellulare alla batteria della macchina, non c’è luce e acqua, anche il pane scarseggia. Luba è molto attiva nella raccolta di aiuti da inviare, prima al Piacenza Rugby club, poi a una cantina di viale Patrioti. “I nostri autisti ucraini – racconta – portano gli aiuti fino al confine tra la Polonia e l’Ucraina e li affidano alla Croce Rossa”.

La famiglia di Natalia

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