Rubavano il carico e picchiavano gli autisti in A21: sgominata la “banda dei Tir”
11 Marzo 2022 09:58
Rubavano il carico dagli autoarticolati stranieri fermi di notte nelle aree di servizio dell’autostrada A21 a Piacenza, Nure e Trebbia, impossessandosi delle preziose merci trasportate come apparecchi e attrezzature elettroniche, cosmetici, abbigliamento e alimentari.
Si tratta di una banda di ladri, sgominata nel corso dell’operazione “I predoni dell’A21” coordinata dalla Procura della Repubblica di Piacenza e condotta congiuntamente dalla Squadra polizia giudiziaria della polizia stradale di Cremona e dalla Squadra Mobile della questura di Piacenza.
Le indagini hanno accertato 23 episodi commessi dal 27 maggio 2020 al 31 gennaio 2021, mentre, tra colpi portati a segno e altri tentati, si contano un totale 55 autotreni vittime di furti o rapine. Secondo gli investigatori, gli autori degli assalti sono i componenti di un’organizzazione criminale composta originariamente da due bande, poi unitesi tra loro: quella di “Chignolo Po”, formata da un cittadino ucraino e da cinque albanesi, e quella definita dei “cremaschi” e composta da tre romeni.
Gli arresti e le perquisizioni condotte dalle forze dell’ordine hanno permesso di porre un freno definitivo ad un’attività criminale particolarmente difficile da scoprire, sia per le condizioni di tempo e di luogo in cui avvenivano i fatti di reato che per la cifra oscura dovuta alla transnazionalità dei convogli depredati. Al termine delle accurate indagini, durate quasi due anni, alla luce della stabilità del legame associativo e dei complessivi 28 capi di imputazione, la Procura della Repubblica ha contestato in capo agli otto indagati principali, in sede di conclusione delle indagini preliminari, il reato di associazione per delinquere finalizzata al compimento di furti e rapine.
Il questore di Piacenza Filippo Guglielmino ha emesso a carico degli indagati la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio.
VIOLENZE FISICHE ALLE VITTIME – Non solo ladri, ma anche “picchiatori”, che non avrebbero risparmiato violenze fisiche alle vittime che si opponevano ai loro intenti, come avvenuto il 29 giugno 2020 in occasione di un furto di un carico di televisori destinati all’Unieuro di Piacenza, tramutatosi poi in rapina: un camionista bielorusso, in sosta presso l’area di servizio A21 Nure Nord di Piacenza, nel tentativo di fronteggiare i malviventi, è stato brutalmente malmenato con bastoni, pietre e addirittura con alcune parti dei televisori asportati.
COME AGIVA LA BANDA – Le investigazioni condotte e iniziate proprio a seguito di questa vicenda, hanno portato a ricostruire le modalità operative del sodalizio: tranciando le maglie delle reti metalliche delle recinzioni di delimitazione, i ladri accedevano alle aree di servizio attraverso strade di collegamento esterne senza usare le corsie autostradali, così da evitare registrazioni ai caselli e avere una facile via di fuga.
I tir da razziare venivano scrupolosamente scelti solo tra quelli dotai di telo plastico protettivo che, attraverso piccoli tagli con taglierini, permetteva ai criminali di ispezionare la merce all’ interno. Dopo aver individuato i beni d’interesse, con l’apertura delle porte posteriori dei rimorchi e la forzatura delle serrature o il trancio dei sigilli doganali, il carico trasportato veniva velocemente prelevato e stoccato tra la vegetazione dei campi adiacenti.
Quasi tutti i malviventi, pur essendo per la maggior parte nullafacenti, vantavano esperienze lavorative nel settore del trasporto e della movimentazione di merci, know-how che permetteva loro di riconoscere i complessi veicolare da svaligiare, attuare rapidamente le modalità di scarico ed accedere ai canali dove riciclare la refurtiva.
Il quadro probatorio, infine, è stato completato con l’identificazione del ricettatore, individuato in un pluripregiudicato italiano sempre del pavese, emerso attraverso l’incrocio delle relazioni telefoniche intrattenute dagli indagati, nonché dal monitoraggio degli spostamenti di uno di essi dopo la sottrazione di un grosso quantitativo di alcolici da un autoarticolato: 1.441 bottiglie di liquore rubate la notte 16 settembre 2020 da un tir parcheggiato all’area di servizio Nure Nord.
Un episodio di notevole importanza in quanto rappresenta il culmine della “filiera criminale”: l’anello di congiunzione tra gli esecutori materiali dei furti e delle rapine e il “mercato nero” dove piazzare la refurtiva.
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