Un vagito di speranza: a Piacenza è nato Alexandro. La mamma era scappata da Kiev
11 Marzo 2022 08:08
Varvara è fuggita dall’assedio di Kiev nonostante un cesareo programmato. Una storia di pura sofferenza, non fosse per quel vagito che, alla fine, ha dato un senso a tutto: all’ospedale di Piacenza il 9 marzo è nato Alexandro.
“Sono stanchissima – ha dichiarato Varvara -. Mi sto rendendo conto solo a tratti di ciò che mi è appena accaduto. Quando è iniziata la guerra, alle 4 di mattina circa, ero in ospedale in attesa del cesareo. Sentivo le sirene, nessuno sapeva davvero cosa fare. Fino al primo marzo sono rimasta al terzo piano del reparto di Maternità, in sottofondo sentivo fischiare i missili, l’eco delle bombe”. Di mezzo c’erano anche un parto imminente e quindi una condizione fisica inadeguata anche per una corsetta qualsiasi, figurarsi per una fuga oltre confine. Ma Varvara è colonnello dell’esercito ucraino. Come il marito Vladimir, del resto, rimasto a combattere a Kiev. Con l’aiuto dei vicini di casa, che hanno guidato la sua auto, Varvara, insieme ad Anastasia (la prima figlia di 13 anni), ha percorso 800 chilometri e raggiunto il confine rumeno. Là erano attese dalla sorella Nadina e il marito, che hanno scortato lei e Anastasia fino a Piacenza, dove ora alloggiano.
La gravidanza ha permesso a questa donna di allontanarsi da tutto: dalle bombe, ma anche dal marito. “Ho lasciato mezzo cuore in Ucraina – ci ha confessato, quasi in lacrime. La gioia di vedere nascere Alexandro è stata in parte stemperata dal fatto che Vladimir non era presente, ha potuto assistere al lavaggio del mio bimbo solo collegandosi in videochiamata. Lui è là, a combattere, anziché essere qui al mio fianco per coccolare un figlio che abbiamo atteso per anni”. E ora? “Ora, per una ragione o per l’altra, viviamo tutti alla giornata. Io non so se riuscirò a rivedere casa, mio marito non sa se riuscirà a sopravvivere. A Kiev avevamo tutto: amici, parenti, il lavoro. La nostra vita”.
Insieme a Varvara c’erano Daniela Russo, coordinatrice Ostetricia e sala parto, e Marina Mercati, coordinatrice Ostetricia degenza. Fra le tre donne sguardi veloci, ma di immediata intesa. Da una parte chi il dramma lo ha vissuto e lo sta vivendo, dall’altra chi ha la sensibilità per cogliere la disperazione di due occhi bassi. Varvara è molto provata, è sotto choc, ma allatta, tiene al petto il corpicino di Alexandro come se anche lei si aggrappasse a lui.
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