In fuga dalla retata al ghetto: Renzo Modiano racconta la sua esperienza ai giovani
17 Marzo 2022 12:37
C’è un’immagine che Renzo Modiano si è portato dietro, per quasi ottant’anni, di quella fuga precipitosa per salvarsi dalla retata al ghetto di Roma: una fuga che assomiglia troppo a quelle delle donne e dei bambini che scappano dalle città bombardate dell’Ucraina. È l’immagine di una tavola apparecchiata, la tovaglia ancora coperta delle briciole dell’ultimo pane consumato a casa, in famiglia. Quella fotografia, sopravvissuta nella testa di Modiano per decenni, è stata rievocata in Provincia da lui stesso: l’occasione l’ha offerta l’incontro organizzato nell’ambito di “ConCittadini 2021-2022 – Rete Piacenza” che ha visto partecipare online le studentesse e gli studenti di una decina di classi di diversi istituti di città e provincia (Romagnosi-Casali, Isii Marconi e istituto comprensivo Gandhi). Presentato da Giulia Monteleone, consigliere provinciale con delega alle Relazioni istituzionali in materia di Politiche giovanili e sociali, e dal giornalista Andrea Dossena, Modiano ha raccontato la sua esperienza di sopravvissuto a partire dal suo libro “Di razza ebraica”.
“Io non sono sopravvissuto ai campi: sono sopravvissuto sfuggendo agli arresti – spiega Modiano all’inizio dell’incontro – allora certi dettagli delle camere a gas non si sapevano, ma che si morisse si sapeva eccome. Di quegli anni mi porto dietro il ricordo delle persecuzioni, delle morti, ma anche di alcune persone che ci hanno tenuto nascosti a rischio della loro vita. Sono esempi di altruismo e di generosità che difficilmente si trovano e che ho voluto raccontare nel mio libro”.
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