“Nemmeno con un fiore”, spettacolo teatrale contro lo sfruttamento sessuale
17 Marzo 2022 12:29
Si intitola “Nemmeno con un fiore – Il prezzo dell’amore” ed è una piéce teatrale che andrà in scena venerdì 25 marzo alle 20.30 a prossima settimana al Teatro dei Filodrammatici nell’ambito delle iniziative legate alla campagna “Questo è il mio corpo” per la liberazione delle vittime di tratta e sfruttamento. Lo spettacolo vuole essere un’occasione di riflessione e di denuncia dei drammi che affliggono le persone coinvolte nel racket della prostituzione. L’opera prende a pretesto il femminicidio di una giovane prostituta per mettere a confronto personaggi di varia umanità, racconto a più voci che parla di amore e di amore malato.
L’opera è rappresentata con la collaborazione della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi e diffusa in tutti i 5 continenti, impegnata per contrastare l’emarginazione e la povertà con la condivisione della vita e delle sofferenze degli oppressi e disprezzati, vivendo con loro e dando loro accoglienza duratura nelle Case Famiglia, nel Piacentino sono 3, e scendendo in strada per incontrare le vittime del traffico di essere umani a sfondo sessuale.
LA COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII – La Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata a Rimini nel 1968 da don Oreste Benzi e diffusa oggi in 44 paesi dei 5 continenti, è impegnata da allora, concretamente e con continuità, per contrastare l’emarginazione e la povertà. La Comunità lega la propria vita a quella dei poveri e degli oppressi e vive con loro, 24 ore su 24, in nome di una precisa scelta di Fede Cattolica incarnata. La condivisione diretta con gli emarginati, i rifiutati, i disprezzati è una strada scomoda, che obbliga a non chiudere gli occhi sulle ingiustizie. Una strada che una volta intrapresa affascina, cattura, conduce ad abbandonare i falsi miti che troppo spesso portano all’infelicità. Oggi la Comunità siede a tavola, ogni giorno, con oltre 41 mila persone nel mondo, grazie a più di 500 realtà di condivisione tra case famiglia, mense per i poveri, centri di accoglienza, comunità terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, famiglie aperte e case di preghiera. La Comunità opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, ed è presente nelle zone di conflitto con un proprio corpo nonviolento di pace, “Operazione Colomba” Anche in questi giorni alcuni membri sono già attivi nelle Zone di confine con l’Ucraina e stanno collaborando per l’accoglienza dei profughi.
A Piacenza nelle 3 case famiglia e nella famiglia accogliente sono accolte complessivamente 15 persone, mentre sono 14 i membri impegnati su vari fronti. Oltre all’accoglienza residenziale, a Piacenza opera “l’unità di strada” che settimanalmente scende nelle strade per incontrare le vittime del traffico di essere umani a sfondo sessuale. Don Oreste ha sempre gridato che “nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno che fa fa diventare”. Non ci sarebbe offerta di prostituzione, se non ci fosse prima la domanda. Dobbiamo convertire il cuore della società cambiando la mentalità delle persone. La Comunità attraverso lo spettacolo vuole dare il proprio contributo a questo cambiamento.
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