“Suo figlio ha fatto un incidente, paghi 6.500 euro”: truffa sventata, due arresti
15 Aprile 2022 13:54
“Sono un avvocato, suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente stradale e, per evitare l’arresto ha bisogno di soldi”. L’ennesimo tentativo di truffa a una donna di 85 anni stava andando a segno se non fosse stato per il tempestivo intervento della polizia che ha assicurato alla giustizia due malfattori.
Giovedì 14 aprile, la polizia ha infatti arrestato due uomini, di 35 e 30 anni, di origine campana, per il reato di truffa aggravata ai danni di una anziana signora e per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. La Questura fa sapere, tramite una nota, che l’attività è nata a seguito di un efficace coordinamento e raccordo operativo tra le Squadre Mobili di Piacenza e Cremona che, sin dalle prime ore dell’alba, a seguito dell’acquisizione di specifici elementi investigativi, avevano deciso di tenere sotto controllo due uomini che, a bordo di una Fiat 500 noleggiata, stavano pernottando da alcuni giorni in un albergo a Piacenza. Intorno alle ore 8 i due sospettati si sono messi in viaggio, pedinati e costantemente monitorati dagli investigatori, finché, intorno alle ore 10, si sono diretti a Gadesco Pieve Delmona (CR). Improvvisamente, uno dei due uomini è sceso dal veicolo, addentrandosi in un vicolo, da cui è uscito pochi minuti dopo. Gli investigatori, insospettiti, hanno provato a fermare l’autovettura che si stava allontanando a forte velocità, ma, alla vista della polizia, i due individui hanno lanciato un sacchetto dal finestrino, per poi tentare una fuga verso via Mantova.
L’auto è stata fermata dopo pochi chilometri, mentre, subito dopo, è stato recuperato il sacchetto di cui i due uomini si erano disfatti. All’interno sono stati ritrovati numerosi monili in oro di ingente valore, tanto che, immediatamente, i poliziotti hanno verificato l’eventuale commissione di reati all’interno della via dove si era addentrato uno dei due soggetti. È stato accertato che una signora di 85 anni era stata contattata telefonicamente la stessa mattina da una persona che si era qualificata come avvocato e che sosteneva che il proprio figlio avesse avuto un grave incidente stradale e che, per evitare l’arresto, era necessario pagare la somma di 6.500 euro in contanti o tramite preziosi.
L’anziana signora, comprensibilmente spaventata, è stata convinta a mettere tutto in un sacchetto ed attendere fuori dalla porta di casa l’arrivo di un sedicente operatore delle forze dell’ordine. L’uomo successivamente individuato dagli investigatori, si è effettivamente recato a casa della signora, ritirando tutti i suoi monili in oro, che, fortunatamente, sono stati recuperati dal personale della polizia di stato e consegnati nuovamente alla vittima. I due uomini sono stati arrestati e, al termine dell’operazione, i questori di Cremona e Piacenza hanno emesso la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno per 3 anni rispettivamente da Cremona e Piacenza. L’eventuale violazione del provvedimento del Questore costituisce una contravvenzione sanzionata con l’arresto fino a 6 mesi.
INVITO DELLA QUESTURA- “La brillante attività della Polizia di Stato ha permesso di sventare una disdicevole truffa nei confronti di soggetti deboli, spesso raggirati dalla previsione di un danno ingiusto nei confronti dei propri cari”- si legge nella nota. “La Polizia di Stato è costantemente impegnata anche nella prevenzione di tale tipologia di reati con numerose iniziative, anche grazie ad una profonda e collaudata collaborazione con le Istituzioni locali. Si invitano pertanto tutti i cittadini a prestare particolarmente attenzione, contattando senza indugio il 113 in caso di sospetto di essere vittima di un reato, anche quando qualcuno si qualifica come un appartenente alle forze dell’ordine o come funzionari di enti statali o locali. Nessuna amministrazione pubblica invia propri operatori a domicilio per chiedere il pagamento in contanti e, tantomeno, tramite preziosi, per eventuali contravvenzioni, sanzioni o bollette. Prima ancora di aprire la porta della propria casa, infatti, in caso di sospetto, si possono contattare le forze dell’ordine che, come avvenuto in questo caso, sono sempre attente e pronte ad evitare il compimento di tale tipologia di reati”.
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