Peste suina, i sindaci piacentini: “Abbattere i cinghiali”. Ferriere contraria
27 Maggio 2022 11:13
“Un piano di eradicazione importante, cioè l’unica strada percorribile per avere un risultato soddisfacente”. Tradotto: via all’abbattimento dei cinghiali. Lo chiedono 45 sindaci piacentini – quasi la totalità, fatta eccezione per il primo cittadino di Ferriere – al commissario straordinario per l’emergenza della peste suina, Angelo Ferrari. Oltre alle amministrazioni comunali, l’appello è sottoscritto dalla presidente della Provincia Patrizia Barbieri e dal consigliere provinciale con delega all’agricoltura Giampaolo Maloberti.
“Da ormai un decennio la presenza dei cinghiali è andata aumentando con gravi danni alle produzioni agricole che sono devastate, agli incidenti sulle strade sempre con nocumenti, spesso gravi e talvolta anche invalidanti alle persone – si legge nella lettera istituzionale -. Ultimamente, con l’avvento della peste suina africana e le conseguenti limitazioni alla caccia al cinghiale, quanto soprascritto è destinato sicuramente a peggiorare. A questi aspetti, già ben noti anche alla società civile, se ne stanno aggiungendo altri, meno noti alla collettività, ci riferiamo alle malattie infettive sia per gli animali che per gli uomini che hanno nel cinghiale una fonte diffusiva”.
“La numerosa presenza di cinghiali, anche in periferia alla città – proseguono i sindaci piacentini – può evolversi anche in un grosso problema di sanità pubblica che, in coscienza, torniamo a rappresentarle affinché possa averne conoscenza e chiedere, se lo riterrà, all’assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi un piano di eradicazione importante che, dal nostro punto di vista, è l’unica strada percorribile per avere un risultato soddisfacente”.
FERRIERE DICE NO – Il sindaco di Ferriere Carlotta Oppizzi, invece, non appoggia la richiesta di abbattimento dei cinghiali: “Al momento non c’è l’urgenza di predisporre un piano di eradicazione, la nostra amministrazione è contraria. Qualora si presentasse un problema reale di peste suina, ne parleremo con le categorie e valuteremo l’ipotesi. Nel frattempo, ci sono altri metodi di prevenzione”.
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