Razzie nei campi, nel mirino i depositi di gasolio agricolo. “Serve più vigilanza”
01 Giugno 2022 13:57
Razzie nei campi: presi di mira anche i depositi di gasolio. Nella notte tre il 30 e il 31 maggio è stato tentato un furto in un’azienda in località Bré a Calendasco. Questa volta i malintenzionati sono stati disturbati e hanno deciso di rinunciare al bottino arrivando solo a rompere i tappi di tenuta. Nella stessa ditta qualche tempo fa è stato rubato un satellitare. Confagricoltura Piacenza segnala il problema crescente invitando gli agricoltori ad “alzare la guardia” e in particolare chiede che “il comando politico alle forze dell’ordine dia gli strumenti a queste di potersi concentrare su una vigilanza attiva che funga anche da deterrente”.
“Per lavorare abbiamo bisogno di troppi permessi e ci giostriamo tra intralci e divieti, con gli uffici dell’associazione che si impegnano per supportarci nelle pratiche, mentre chi ci deruba agisce indisturbato – commenta amaramente Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza – prima i cinghiali che devastano le colture, poi i mezzi danneggiati e depredati della tecnologia, poi i furti di gasolio. I cittadini ci malvedono perché non vogliono né rumori, né odori, né vogliono nelle vie i mezzi, peraltro regolarmente omologati, perché a loro avviso disturbano la viabilità. In particolare nella zona del fatto, le autorità tolgono anche la possibilità di usare l’indispensabile percorrenza degli argini. Sta diventando davvero inospitale lavorare nel nostro Paese. In questo momento di grande sforzo produttivo di cibo dovremmo ricevere gratitudine, chiediamo per lo meno comprensione e attenzione. Facciamo un appello affinché si attivi anche una vigilanza di comunità”.
Confagricoltura Piacenza coglie l’occasione per ricordare l’importanza, da parte delle aziende, di tutelarsi sottoscrivendo piani assicurativi adeguati. “Torniamo però a ribadire quanto già denunciato – rimarca Gasparini – mentre ci continuano a chiedere sacrifici, noi continuiamo a subire controlli puntuali di ogni genere, doverosi per legge per carità, ma alla fine per cosa e rispetto a quale rischio? In parallelo poi però non è puntuale la difesa delle aziende. Furti e danni sono reiterati, garantire la sicurezza in azienda dovrebbe essere prioritario. Quello denunciato è l’ennesimo episodio, a questo punto è a rischio la tenuta psicologia degli agricoltori e degli allevatori. Non vorrei – avverte il presidente di Confagricoltura Piacenza – che l’esasperazione portasse a qualche atto estremo e di ribellione, con il rischio di porci in una situazione di torto dopo i tanti danni subiti”.
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