Allarme siccità, il Consorzio di Bonifica: “Irrigazione delle colture a forte rischio”
04 Giugno 2022 05:01
Probabilmente aiuterà a smorzare l’ondata di caldo di questi giorni ma di certo non contribuirà ad alimentare in modo significativo le portate di fiumi e affluenti. La pioggia che ieri ha interessato il nostro territorio non ha rappresentato, purtroppo, la “boccata d’ossigeno” tanto attesa dagli agricoltori piacentini, che pochi giorni dopo l’avvio della stagione irrigua continuano ad essere preoccupati dall’allarme siccità.
A confermarlo è ancora una volta Luigi Bisi, presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza. “L’emergenza continua – spiega – e a spaventarci sono soprattutto le temperature previste per i prossimi giorni: gli esperti parlano di 35° di massima, un clima decisamente anomalo per i primi di giugno. Temperature che ovviamente aumenteranno la capacità di evapotraspirazione delle piante e di conseguenza la necessità di irrigare le colture”.
La situazione è particolarmente critica per gli agricoltori, i quali hanno ormai già definito quelli che sono i loro piani colturali. “Ciò significa – prosegue Bisi – che oggi le colture in campo devono disporre di una dotazione irrigua che consenta loro di arrivare a fine ciclo. Interrompere prematuramente l’irrigazione per mancanza d’acqua rappresenterebbe un danno enorme per la nostra agricoltura. Per scongiurare tale rischio, il Consorzio continua a tenere monitorata la situazione: il 1 giugno si è riunita un’assemblea speciale per valutare la situazione del territorio e decidere quali provvedimenti adottare per affrontare la lunga estate che arriverà. I nostri tecnici e i nostri acquaioli sono costantemente impegnati sul territorio per gestire al meglio i turni irrigui. Ai nostri consorziati stiamo inoltre chiedono molta collaborazione per ottimizzare le risorse idriche: sicuramente saremo costretti a lavorare anche di notte e nei giorni festivi per assicurare a tutti loro la dotazione irrigua necessaria”.
L’emergenza più preoccupante riguarda, oltre alla Val Trebbia, la Val Tidone. “Il volume della diga del Molato – fa sapere Bisi – è circa al quaranta per cento, quindi un livello estremamente basso. Situazione di allerta anche in Val d’Arda, ma in questo caso la diga di Mignano registra una portata più significativa, cioè intorno all’ottanta per cento. Per quanto riguarda invece la Val Nure, anche se non è il Consorzio a gestire l’irrigazione stiamo comunque cercando di dare una mano per ottimizzare il prelievo d’acqua dal fiume, valorizzando al massimo le poche risorse disponibili”.
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