“Fatti mai avvenuti”: l’avvocato di don Segalini chiede l’assoluzione
23 Giugno 2022 18:21
Sostiene che i fatti contestati “non siano mai avvenuti” e parla di un “contagio dichiarativo” all’interno del gruppo di parrocchiani che accusarono don Stefano Segalini di abusi sessuali. Allontanandosi dalle definizioni giuridiche per spostarsi verso il senso comune, quel contagio in sostanza si traduce in “panna montata”.
Insomma, un racconto che passando di bocca in bocca s’ingigantisce fino a distorcere completamente la realtà. Ad affermarlo è l’avvocato Mario Zanchetti, che ha chiesto l’assoluzione dell’ex parroco di San Giuseppe Operaio imputato per violenza sessuale perché avrebbe abusato di undici giovani che frequentavano la parrocchia, soprattutto nel contesto dei gruppi neocatecumenali. Violenza aggravata, in un caso, dal fatto che la vittima era ancora minorenne, per quanto avrebbe compiuto diciott’anni da lì a poco, e di aver approfittato dello stato d’incoscienza di alcune ragazzi oggetto dei presunti abusi approfittando del loro stato d’incoscienza, stordite dall’alcol o, addirittura, dalla cosiddetta “droga dello stupro”. Il pubblico ministero nella scorsa udienza aveva chiesto una condanna a 7 anni di reclusione, pur sostenendo che nel processo non era emersa la prova dell’uso di stupefacenti.
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