Da Bobbio a Chiavari per boschi e sentieri nel ricordo di don Piero Coletto
20 Luglio 2022 02:07
Si sono arrampicati per i boschi, spesso su sentieri non facili, pur di arrivare puntuali fino al mare, all’appuntamento con San Colombano e nel ricordo di un amico bobbiese appena scomparso come don Piero Coletto, grande cultore della figura del monaco irlandese.
È l’impresa di un gruppo di pellegrini che – grazie ad un’idea del circolo culturale Biffulus di Calendasco e dell’associazione Homo Viator – hanno pensato di raggiungere la località ligure a piedi, in cinque giorni, in occasione del 23esimo Columban’s Day.
I pellegrini – una decina in tutto – sono partiti da Bobbio con un doppio significativo omaggio: prima la benedizione sulla tomba di San Colombano, nella cripta della chiesa a lui dedicata, con don Mario Poggi; quindi una tappa al cimitero di Bobbio per rendere omaggio alla tomba di don Coletto. La prima ospitalità è stata offerta dalle suore Gianelline: il pellegrinaggio, infatti, è stato anche l’occasione per ricordare Sant’Antonio Maria Gianelli, che fu vescovo di Bobbio dal 1838, sepolto nel duomo nel 1846 e poi proclamato santo nel 1951. Proprio a Chiavari c’è la casa madre delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto.
Quindi, i coraggiosi pellegrini hanno sfidato il forte caldo toccando Marsaglia e Brugnello, poi hanno toccato giorno dopo giorno Santo Stefano d’Aveto, il monte Penna, Cabanne e Borzone, dove sono ospitati all’Abbazia di Sant’Andrea. Ma non sempre, durante il percorso, è stato facile trovare un posto dove dormire. Infine, l’ultima tappa a Chiavari per la messa alla cattedrale alla quale hanno partecipato – con le rappresentanze da Irlanda, Austria, Francia ed altri Paesi europei, anche il vescovo di Piacenza Adriano Cevolotto, con don Aldo Maggi, don Mario Poggi, il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali e Mauro Steffenini dell’Associazione Amici di San Colombano per l’Europa. Poi, prima di tornare a casa, il gruppo ha fatto di nuovo tappa a Borzone.
«Sarebbe bello se ci fossero più piacentini sul sentiero di San Colombano» commenta Danilo Parisi del circolo Biffulus, traghettatore di pellegrini al Guado di Sigerico. «Spesso i pellegrini cercano mete esotiche mentre il cammino passa proprio sotto casa. È un peccato che chi abita nella nostra provincia non si interessi di questi percorsi».
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