Vaiolo delle scimmie: assegnate le prime tranche, 600 dosi all’Emilia-Romagna
06 Agosto 2022 17:17
Via libera al piano nazionale di distribuzione del vaccino contro il vaiolo delle scimmie, con una circolare che stabilisce l’assegnazione delle prime quote del vaccino antivaiolo Jynneos, alle regioni che hanno più casi: Lombardia (2000 dosi); Lazio (1200); Emilia-Romagna (600); Veneto (400).
La circolare stabilisce anche che “in attesa della successiva tranche (attualmente prevista per la seconda metà di agosto) sarà messa da subito a disposizione, per le regioni e le Pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta, una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi)”. Una quota di vaccino resterà stoccata presso il Ministero della Salute, per eventuali emergenze. In previsione della successiva tranche saranno nuovamente stabiliti i criteri e il piano di distribuzione delle dosi ulteriormente disponibili, in accordo con Regioni e PA.
VACCINO GIA’ ESISTENTE – Via libera anche alla vaccinazione con l’uso esteso del vaccino contro il vaiolo già esistente. Una circolare del ministero della Salute, infatti, indica le modalità e la platea dell’immunizzazione. “Al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione – si legge nella circolare del Ministero – così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa”. La vaccinazione sarà diretta a: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano in alcune specifiche categorie di rischio. Imvanex è il vaccino commercializzato in Europa. Ema ha recentemente esteso le indicazioni d’uso precedentemente solo per il vaiolo anche per il vaiolo delle scimmie. Indicato a partire dai 18 anni di età la vaccinazione prevede due dosi a distanza di almeno 4 settimane 28 giorni una dall’altra.
I CASI IN ITALIA – In Italia i casi registrati sono 505. L’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli 4 casi fra donne, secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute. E proprio il ministero della Salute ha emanato una circolare che indica la possibilità, per i contatti stretti di fare ricorso alla quarantena.
Ad oggi “la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia, circa 550 con un trend in aumento, sottolinea il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, riguarda persone di sesso maschile della comunità gay, ma sarebbe scorretto pensare che il contagio rimarrà confinato all’interno di questa popolazione”. “L’infezione da monkeypox non è collegata all’orientamento sessuale – ha proseguito – ma la sua trasmissione richiede un contatto fisico importante quale è appunto il contatto sessuale”. L’infezione è partita dalla comunità gay maschile, ha concluso, “ma non dobbiamo commettere l’errore, fatto negli anni Ottanta ai tempi dell’Aids, di credere che la malattia riguardi solo quella comunità.
I CASI IN EUROPA – In Europa i casi registrati sono 15.926 da 38 paesi, 399 sono stati ricoverati in ospedale, due sono deceduti. Il paese europeo che conta più casi è la Spagna, con 4.577. Più di 18mila casi di vaiolo delle scimmie sono stati segnalati all’Oms da 78 paesi, con oltre il 70% dalla regione europea e il 25% dalle Americhe.
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