“Lui arrestato per atti osceni, dieci giorni dopo era già libero in stazione”
22 Agosto 2022 03:30
Ieri la violenza in via Scalabrini è sembrata un orrendo déjà vu per altre donne finite nelle scorse settimane a fare denuncia per atti osceni, molestie, violenze in strada, nella zona della stazione che dista quattro minuti a piedi da quel tragico marciapiede ripreso ieri da un videofonino diventato prova decisiva.
“Solo che dopo dieci giorni questi sono liberi”, dice Maria (nome di fantasia a sua tutela), 50enne piacentina, una vita nel sociale. Tornava da una riunione di lavoro a Bologna in treno verso le ore 21, quando le si è avvicinato un uomo sulla quarantina di origine africana, “Amica mia, ti aiuto io”, le ha detto con tono ambiguo, poi ha tentato di baciarle la mano, lei rifiuta, lui è insistente, lei sale in auto veloce e impaurita, lui sale sul cofano e si masturba, lei chiama il 112, arrivano per fortuna tre pattuglie.
“Quando sono andata a fare denuncia in questura mi è stato detto che in quei giorni è stata violentata una ragazza in quel parcheggio in via dei Pisoni, al mattino presto. Forse andava a prendere il treno, era novembre. Onestamente è terribile, venire a saperlo è stato ancora peggio. Dopo dieci giorni dal mio episodio, sono tornata a prendere il treno per lavoro e quell’uomo era al bar a bere il caffè in stazione, come se nulla fosse. Il processo sarà a ottobre”.
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