Distilleria di alcol clandestina e agente sequestrato in carcere: 5 detenuti a processo
15 Settembre 2022 04:41
Una distilleria di alcol clandestina all’interno del carcere delle Novate sarebbe stata all’origine di una rivolta di detenuti culminata anche con il sequestro di un agente penitenziario. Ieri, 14 settembre, in tribunale ha deposto uno dei presunti rivoltosi che, al giudice Stefania Ceresini e al pm Monica Bubba ha detto: “Io ero intervenuto solo per calmare e tranquillizzare i ragazzi mi dispiace che il mio intervento sia stato frainteso”. La rivolta di cui si è discusso era avvenuta durante il 29 febbraio 2020 durante i momenti più duri del Covid. Cinque gli imputati tutti di origine marocchina.
Ad innescare la scintilla della rivolta nella sezione D della casa circondariale delle Novate, una bottiglia di alcolico autoprodotto che uno degli agenti della polizia penitenziaria aveva tentato di ritirare ad un detenuto. L’alcol come spiegato durante il processo era fabbricato artigianalmente da una distilleria clandestina attraverso l’utilizzo di bucce di frutti lasciati macerare.
Il processo si è tenuto davanti al giudice Federica Ceresini e al Pm Monica Bubba, gli avvocati difensori erano Matteo Carella, Paolo Lentini, Andrea Bazzani e Giovanni Barbieri e Gloria Zanardi.
I detenuti che avevano appiccato il fuoco a materassi e lenzuola, e sfasciato armadietti, diversi di loro si erano armati di punteruoli, spazzolini rinforzati con punte di forbici e lamette da barba. Il processo è stato inviato ad aprile per la discussione finale.
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