Materie prime e bollette alle stelle, panificatori: “Così rischiamo di chiudere”
19 Settembre 2022 19:15
Il profumo del pane fresco e dei dolci artigianali è unico ma per far arrivare sulle nostre tavole quelle prelibatezze c’è chi lavora di notte e gran parte della giornata. Un mestiere duro quello del panificatore, una strada che in pochi al giorno d’oggi scelgono di percorrere. La categoria di questi tempi è messa a dura prova. Prima la pandemia e poi la guerra hanno provocato il raddoppio del costo delle materie prime e la stangata sulle bollette che per alcuni risultano quintuplicate. Una situazione che i diretti interessati definiscono tragica. Il grido d’allarme è arrivato dal consiglio dell’associazione Panficatori di Piacenza guidata da Alberto Sala che si è riunito alla sede dell’Unione commercianti. Rabbia e amarezza i sentimenti dominanti tra i panificatori.
“La farina è raddoppiata, il burro triplicato e ora arrivano delle bollette folli, addirittura quintuplicate” spiega Stella Devoti di Carpaneto – Ci sentiamo messi sotto accusa per aver aumentato leggermente i prezzi ma molti in questa situazione riescono solo a coprire i costi. Il rischio è quello di dover chiedere e lasciare senza lavoro anche i nostri dipendenti”.
“A mio figlio ho sconsigliato questo mestiere – sottolinea con amarezza Marco Colla di Pianello -. Si lavora di notte e gran parte della giornata. Quando chiude un panificio chiude un mondo, noi portiamo avanti le ricette della tradizione che sono state tramandate dai nostri genitori e dai nostri nonni. Quando si chiude poi è impossibile riaprire. Chiediamo di essere tutelati”.
“La situazione è difficile, nessuno sta bluffando, molti non si aspettavano quelle bollette e ora in molti vedono il futuro a un mese” aggiunge Maurizio Collenghi di Castell’Arquato.
La categoria lancia l’sos attraverso il presidente Alberto Sala: “Ci stiamo muovendo per richiedere un incontro in Regione ma l’aiuto deve arrivare a livello nazionale, a tal proposito il nostro presidente ha incontrato i vari ministri per capire se ci sono modalità per contenere gli aumenti che subiamo dall’agosto 2021 con le materie prime. La situazione è insostenibile”.
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