Pasquali: “L’ospedale di Bobbio è eccezionale, migliorerà nei prossimi anni”
01 Ottobre 2022 03:02
Dopo la nota congiunta con l’Ausl, il sindaco Roberto Pasquali vuole rassicurare i cittadini e le comunità sul futuro del punto di primo intervento a Bobbio, a seguito dello spostamento del medico di emergenza territoriale a Piacenza cui è seguita ieri la garanzia di un piano dell’azienda sanitaria per dare copertura h24 al servizio.
“Il punto di primo intervento funzionerà normalmente come ha sempre funzionato, con medici che la direzione generale e la direzione sanitaria stanno cercando di reclutare. Non medici di famiglia”, spiega. “Rimarrà aperto 24 ore su 24”.
“Esiste un problema non di poco conto e non secondario, mancano i medici in senso generale e sarà sempre peggio negli anni futuri in ogni ambito”, prosegue Pasquali. “Fino a quando non lasceranno iscrivere tutti quelli che lo vogliono a Medicina, sottoponendoli a test dopo il secondo anno per valutare la preparazione e la predisposizione a continuare nel percorso di studi, non risolveremo di certo il problema. Qui dico che la politica ha sbagliato. Serve una legge in tal senso”.
Sul ruolo della Regione: “A chi vuole fare interrogazioni dico che la Regione è a conoscenza giorno per giorno della situazione. Il presidente Stefano Bonaccini e il direttore Luca Baldino si sono sempre comportati correttamente e hanno messo in campo risorse importanti per la sanità piacentina e per l’ospedale della montagna di Bobbio, per la sua ristrutturazione, per la creazione di un parcheggio e per la realizzazione della camera mortuaria. I lavori procedono fino a completa ristrutturazione. Arriverà certamente la Tac”.
Il sindaco ringrazia infine tutto l’ospedale di Bobbio, il personale, i vertici Ausl, e ribadisce “i ventitré anni passati a difendere la struttura”. “Serve lavorare insieme per mantenere i migliori servizi per le persone che vivono la montagna e per far sì che il nostro eccezionale ospedale raggiunga un livello massimo”.
Tutto l’intervento oggi su Libertà nell’articolo di Elisa Malacalza
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