Le nuove “diana” fanno l’università e hanno 20 anni. “A caccia con mamma”
02 Ottobre 2022 18:00
Negli anni non c’è stata traccia di donne nelle tradizionali foto di gruppo delle squadre di cacciatori. Adesso invece non solo ci sono, ma abbassano anche l’età media, e non di poco. Vanno a caccia di cinghiali, le “diane” del gruppo di Santa Maria di Bobbio. Alcune hanno vent’anni, vanno all’università, studiano gli animali selvatici, si candidano come sentinelle a caccia di malattie nell’ambiente per controllarlo, curarlo. A caccia, vanno con le madri.
Maria Beretta è del 2000, frequenta l’Università a Parma, farà la tesi sulla fauna selvatica. “Ha preso il porto d’armi prima della patente”, dice la mamma, Mariuccia Bertuzzi, che gestisce un agriturismo a Gavi di Coli. Anche Susanna Draghi è molto giovane, è del 1997, arriva da Menconico, ieri a caccia a Santa Maria con la mamma Michela Poggi, che è capodistretto per la caccia di selezione al capriolo e gestisce il centro biometrico. Erano finite anche su Sky, un paio di anni fa, per “Cacciatrici italiane”.
“Mi occupo anche di caccia di selezione e all’Università di Milano studio tossicologia ambientale, per l’individuazione di inquinanti, analizzando gli animali selvatici. Le ricerche fanno parte del dottorato, volevo un lavoro che unisse questa mia passione. Io credo fermamente che l’attività venatoria sia il primo punto di controllo sanitario del territorio”.
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