Il campanile della chiesa di Cotrebbia torna allo splendore del 1920
03 Ottobre 2022 02:19
Come con una ideale macchina del tempo, ecco come doveva apparire il campanile della chiesa di Cotrebbia quando venne inaugurato nel 1920. Non il degradato “cilindro” di cemento grigiastro e scrostato che tutti hanno conosciuto negli ultimi decenni, bensì un’elegante torre dai colore chiari.
Così, il campanile di Cotrebbia – piccola frazione di Calendasco tra il Po e il Trebbia – ha festeggiato ieri il “ritorno” della sua torre dopo sette mesi di lavori di restauro per 300mila euro finanziati in massima parte dal “bonus facciate”, dalla Curia, dal Comune e da un donatore privato.
Quella di domenica non è stato un semplice taglio di nastro, ma una vera festa di paese raccolta attorno alla sua chiesa. Così, spazio anche alla musica e agli stand gastronomici dell’associazione “A Cotrebbia fum festa” ma anche a visite guidate sulla storia di Cotrebbia e sul recupero del Campanile grazie a Cool Tour e alla giovane del paese Alice Prati che, studentessa di Arte all’Università di Parma, ha raccolto il materiale storico anche grazie alle vecchie cartoline del collezionista Gianni Beghi e alla testimonianza del 1914 della maestra Elvira Bongiorni nel suo libretto “Uno sguardo a Cotrebbia Nuova”.
Parte del materiale è finito anche su due grossi pannelli illustrativi appesi alla recinzione dell’area parrocchiale, con foto dell’attività di restauro.
Oltre alla tinteggiatura, al recupero di pezzi caduti negli anni o all’irrobustimento delle guglie superiori – come spiegano l’architetto Filippo Armani e il restauratore Luca Pancera – l’intervento è servito anche a recuperare l’orologio fermo da tempo: i numeri sul quadrante in marmo di Carrara erano ormai illeggibili e anche il meccanismo interno era bloccato. Oggi è tornato funzionante. Il ricavato della giornata, invece, servirà a finanziare l’impianto parafulmine per evitare che il campanile venga danneggiato.
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