Esercito e Polo, tra il fascino del mito e il mistero della leggenda
18 Ottobre 2022 04:59
Si è tenuta nei giorni scorsi la visita al Polo di Mantenimento Pesante Nord di Piacenza, Ente dipendente dal Comando Logistico dell’Esercito per il tramite del Comando Trasporti e Materiali, da parte dell’Associazione Nazionale per la Tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione “Italia nostra”.
In particolare, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2022, il Polo ha aperto le sue porte a un numeroso gruppo di appassionati e preparati cultori delle Mura Farnesiane che hanno potuto apprezzare una “città nella città”, custode di antiche testimonianze storiche. La vastissima area conosciuta dai piacentini come “Ex Arsenale” ha mostrato il suo patrimonio storico-culturale partendo dall’ingresso con i suoi ampi viali alberati, su cui prospettano edifici di archeologia industriale che ospitano uffici tecnici, officine e padiglioni in cui da oltre un secolo si lavora il metallo e si effettuano lavorazioni meccaniche di alta specializzazione. Un viaggio proseguito nella storia rinascimentale entrando nelle fortificazioni dell’antico Castello Farnesiano e visitando porta S. Antonio: evidenze di una Piacenza fortificata che le recenti trasformazioni urbane rendono altrimenti difficile immaginare.
Il luogo che ha una forte rilevanza storica e architettonica, in quanto sorge sulle ceneri dell’antica fortezza, di cui restano ben conservati ed estremamente curati tre bastioni, con tanto di sotterranei ancora accessibili. “In tale contesto, tuttavia, non possiamo dimenticare le attività tecnico-ingegneristiche di pregio svoltesi nei decenni tra le mura dell’Arsenale. Grazie alle capacità professionali dei suoi tecnici e degli operai, dal dopoguerra in poi l’Ente è stato chiamato, in numerose occasioni, al recupero e al restauro di opere d’arte e monumenti, segno concreto delle abilità degli operatori e dell’avanzata qualità delle attrezzature disponibili nelle officine di viale Malta. D’intesa con la Sovraintendenza alle Belle Arti – si legge in una nota – sono stati realizzati numerosi lavori di recupero e restauro tra i quali si ricordano: i Cavalli del Mochi, l’Angil dal Dom, la cancellata in ferro di Palazzo Farnese, Cristo Redentore e tanti altri”.
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