Fondazione Vittime di reati, undici nuovi casi analizzati. Uno a Piacenza
24 Ottobre 2022 14:07
Nel corso della riunione del Comitato dei garanti della Fondazione vittime di reati sono stati esaminati undici nuovi casi avvenuti in Emilia Romagna: due femminicidi a Rimini; un omicidio a Castel del Rio; due violenze sessuali, di cui una su minore, a Rimini e Piacenza; sei casi di violenza di genere nel bolognese.
Casi che, una volta accolti, porteranno a 40 il numero di istanze da inizio anno. Numeri che confermano il trend crescente delle richieste arrivate dai sindaci alla Fondazione per un impegno economico di 212mila euro già utilizzato per soddisfare le prime 29 istanze. E altre richieste, già arrivate, saranno trattate nell’ultima riunione del Comitato prima della chiusura dell’anno.
Spettacolo teatrale “Senza mezze misure” – Cosa succede quando si spengono i riflettori e chi ha vissuto o subito una violenza deve riannodare i fili della vita quotidiana? Di cosa ha bisogno la vittima e come si può intervenire per darle un aiuto concreto? Sulle risposte a questi e altri interrogativi ruota “Senza mezze misure” il nuovo spettacolo di Carlo Lucarelli che andrà in scena il prossimo 18 novembre al Teatro Storchi di Modena.
Un testo inedito scritto a quattro mani dallo scrittore e presidente (a titolo gratuito) della Fondazione emiliano-romagnola vittime reati con la direttrice dell’ente, Elena Zaccherini, per sostenere un organismo unico in Italia che, da circa vent’anni, ha l’obiettivo di schierarsi, senza mezze misure appunto, al fianco delle vittime per sostenere loro e le loro famiglie nel difficile cammino verso la ripresa di una vita piena dopo il trauma.
Uno spettacolo nato da una proposta di Cooperativa Bilanciai di Campogalliano (Mo), la prima impresa emiliano-romagnola che ha deciso di aderire come socio alla Fondazione vittime e di farsi promotrice dell’intervento attivo di altre realtà produttive del territorio modenese, ma non solo.
Anche perché, complice l’emergenza pandemica che ha costretto per lungo tempo le persone in casa mettendo le vittime a contatto stretto coi loro aguzzini, nel corso del 2022 le richieste di aiuto sono aumentate.
Il totale provvisorio dei primi tre trimestri dell’anno è di 29 istanze – in crescita rispetto allo scorso anno-, cui si sono aggiunte oggi, dopo la riunione dei Garanti, già altre 11 nuove richieste.
Proprio per questo la Regione ha deciso di aumentare il proprio contributo passando da 150mila a oltre 240mila euro annui.
Dal 2004 la Fondazione ha aiutato oltre mille vittime coinvolte in 450 casi gravi per un impegno che supera i 3,5 milioni di euro.
Per rispondere in modo positivo alle tante istanze dei sindaci, che segnalano alla Fondazione i casi di intervento, c’è bisogno di nuovi soci e maggiore consapevolezza (al momento l’ente è sostenuto da Comuni, Province e Università). Da qui la proposta di Cooperativa Bilanciai di creare un momento di condivisione con il territorio per informare del lavoro svolto ogni giorno dalla Fondazione. Proposta accolta subito dalla Fondazione e trasformata in uno spettacolo capace di narrare il patto virtuoso di una comunità che, senza mezze misure, si schiera dalla parte giusta, senza dimenticare le proprie vittime.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e da Carlo Lucarelli, presenti l’assessore del Comune di Modena, Andrea Bosi, e il presidente di Cooperativa Bilanciai, Enrico Messori.
“Quando mi capita di raccontare cos’è la Fondazione regionale vittime di reati, le azioni concrete che promuove per sostenere le persone in un momento così drammatico e delicato della loro vita- afferma Bonaccini- sono sempre orgoglioso di portare la testimonianza di una istituzione, la Fondazione appunto, che funziona bene e dà risposte rapide. In diciotto anni ha contribuito, attraverso i suoi collaboratori e soci che ringrazio, ad aiutare tante donne, bambini e famiglie a trovare ascolto, competenze e soluzioni pratiche. Ora, grazie alla generosità di Carlo, abbiamo uno strumento in più per far conoscere la nostra Fondazione e per coinvolgere ancora più persone in questo grande progetto di giustizia che appartiene a tutti gli emiliano-romagnoli”.
“Quello che faccio per la Fondazione- spiega Lucarelli- mi dà il senso immediato e molto concreto, meravigliosamente concreto, proprio tangibile, di fare qualcosa di utile. La sensazione di essere utile a qualcosa, di poter in qualche modo riparare a un torto subito da qualcuno qui, nella nostra regione, dove vorremmo che certe brutte cose non accadessero mai, perché noi siamo altro, siamo emiliano-romagnoli. Ma alla fine ce l’abbiamo solo qui una Fondazione così- chiude- speriamo ne nascano altre, ma per adesso siamo noi”.
Socio sostenitore
Tutte le imprese che, sulla spinta di Cooperativa Bilanciai, decideranno di associarsi alla Fondazione saranno incluse nell’albo d’onore dell’Ente regionale e potranno usare il logo di “Socio sostenitore” per testimoniare sui propri siti, profili social o nelle mail la loro adesione concreta e il loro impegno a sostegno delle vittime e delle loro famiglie.
Senza mezze misure, lo spettacolo
Cosa accade il giorno dopo il titolo e una foto sul giornale, quando si spengono i riflettori su un reato grave? O quando si chiude la porta di casa per nascondere al mondo il racconto della violenza consumata dentro le mura di casa? Cosa accade dopo, quando le vittime, o i superstiti, spesso donne sole o bambini, rimangono nella loro vulnerabilità a gestire dolorosamente la propria vita e di quelli che restano?
Nel primo monologo, Lucarelli, parla di questo “giorno dopo”, di quale è il ruolo della Fondazione e invita subito gli spettatori a sbilanciarsi, a farlo senza mezze misure.
Accompagnato dal Coro Farthan, oltre quaranta elementi in scena, con parti di recitato, musiche originali e brani di tradizione popolare di diversa provenienza, Lucarelli snocciola via via tutte le fasi di tante storie drammatiche: dal ricevimento delle richieste di aiuto, lette da voci di burocrati o raccontate in prima persona dalle vittime, per analizzarne i contenuti (reati comuni, femminicidi, violenze di genere). Voci che si intrecciano, nelle relazioni di denuncia ai carabinieri, negli atti di tribunale, nei certificati di ricovero, nelle fatture presentate, nei racconti. Fino alla forza di riscatto
delle vittime e alle risposte di un sistema che c’è e funziona.
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