Processo Levante, Esposito condannato in primo grado a cinque anni e dieci mesi
01 Dicembre 2022 18:25
Condannato a cinque anni e 10 mesi per il reato di tortura e per altri capi d’imputazione, assolto per altre accuse fra cui omissione in atti d’ufficio e omessa segnalazione. Questa la sentenza pronunciata nel tardo pomeriggio dal tribunale di Piacenza con rito ordinario (senza sconti di pena) per l’ex appuntato scelto dei carabinieri Angelo Esposito che, presente in aula ha ascoltato senza scomporsi.
Il collegio giudicante ha derubricato l’accusa di sequestro di persona in arresto arbitrario. Nel corso dell’udienza cominciata questa mattina gli avvocati difensori Maria Paola Marro e Pier Paolo Rivella avevano chiesto sostanzialmente l’assoluzione per tutti i capi d’imputazione riguardanti il loro assistito.
“L’impianto accusatorio è stato comunque messo in discussione” ha detto la Marro al termine del processo “da parte nostra il ricorso il appello appare scontato”.
“Confermato in pieno l’impianto accusatorio” ha detto invece la procuratrice Grazia Pradella presente alla lettura della sentenza “è stato riconosciuto il reato di tortura, sono rimaste fuori imputazioni residuali per cui la stessa procura aveva chiesto l’assoluzione. Ancora una volta un ulteriore conferma dell’impianto accusatorio”.
Nella precedente udienza i pm Antonio Colonna e Matteo Centini al termine della loro requisitoria avevano chiesto per l’imputato 8 anni e 10 mesi.
Esposito si è sempre dichiarato completamente innocente e da noi avvicinato non ha voluto commentare la sentenza. Era rimasto coinvolto nell’operazione Odysseu della finanza e della polizia locale, con i sui colleghi della caserma Levante, accusati di aver messo in piedi un giro di spacco di droga in accordo con alcuni pusher.
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