Robot ultramoderni negli ospedali: da Alseno parte il progetto di Logibiotech
01 Dicembre 2022 07:18
Hanno movenze quasi umane: afferrano vetrini e provette con grande delicatezza, quasi avessero dita vere, per inserirli con precisione nei “rack” (scaffali). Da qui vengono collocati in armadi “intelligenti”, completamente automatizzati, che si aprono con un’app sullo smartphone. Da dietro le teche gli ospiti osservano con meraviglia. Sono robot ultramoderni, concepiti e realizzati per fini sanitari, per aiutare gli ospedali ad archiviare e tracciare le decine di migliaia di vetrini accumulati in un solo anno. Non siamo nella Silicon Valley, ma ad Alseno, sede della Logibiotech srl, società della galassia Cgi (Compagnia generale immobiliare), la holding della famiglia Curti di cui fa parte anche la Gas Sales, che non a caso ha il suo quartier generale proprio di fianco. Un appuntamento col futuro – “che è già presente” è stato il motto ricorrente – quello di ieri pomeriggio. Una convention in stile perfetto americano per far decollare Sam (Smart automation management), un progetto destinato a rivoluzionare la gestione ospedaliera dell’etichettatura e della tracciabilità dei reperti cito-istologici.
Ad assistere all’evento – oltre al presidente della Regione Stefano Bonaccini, a sindaci del territorio, imprenditori, presidenti di categorie – c’erano anche tantissimi responsabili di laboratori di anatomia patologica di ospedali pubblici e privati di primo piano. Hanno ascoltato ammirati i manager di Logibiotech e i partner del progetto, società del calibro di Abb spa, Kuka Roboter Italia, Mitsubishi Electric Europe, Yasakawa Italia. “Oggi è un giorno importante. Quello che proponiamo è un servizio fondamentale per la sanità – ha detto Gianfranco Curti, fondatore del gruppo Cgi -. Pensate che un ospedale medio piccolo può accumulare anche centomila vetrini all’anno. Un milione di vetrini da gestire in dieci anni, la legge obbliga a conservarli per tale periodo, sono un’enormità. Quello della conservazione dei vetrini è un problema per quasi tutti gli ospedali, lo abbiamo constatato con i nostri occhi. Prima venivano ammucchiati in scatoloni. Con questi robot i vetrini sono tracciati e in qualsiasi momento la macchina è in grado di aprire il cassetto giusto”.
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