Giornata del Volontariato: “Un grazie sincero. Ne servono ancora di più”

05 Dicembre 2022 18:56

Un grazie sincero a tutti i volontari, ma un “campanello d’allarme” suonato perché ne servono ancora di più. Il 5 dicembre è la Giornata Internazionale del Volontariato, e anche Piacenza ha voluto celebrare questo importante avvenimento giunto alla sua 37esima edizione. Lo ha fatto con il convegno “L’arte del dono”, organizzato dal Centro Servizi per il Volontariato Emilia in collaborazione l’Amministrazione Comunale, un momento particolare per riflettere sul prezioso contributo che i tanti volontari offrono ogni giorno alla comunità locale.

Nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese ne hanno parlato la vicepresidente del CSV Emilia Laura Bocciarelli, e i relatori dell’incontro, il cavalier Alessandro Malinverni direttore del Museo Gazzola e la professoressa Barbara Barabaschi, docente di Sociologia economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il convegno si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare Giancarlo Bianchini, storico presidente di Assofa scomparso recentemente.

Poi il giusto tributo ai volontari. “Li ricordiamo e li ringraziamo per l’impegno quotidiano – ha detto la presidente Bocciarelli – vanno alla ribalta della cronaca solo quando ci sono emergenze, ma in realtà quello che fanno è importante ogni giorno”. I dati ufficiali di Piacenza e provincia risalgono al pre-Covid, si stima che ci siano 500 associazioni e oltre 20mila volontari sul nostro territorio, ma una realtà su 3 lamenta numeri in calo. “C’è stato infatti un calo a causa dell’invecchiamento della compagine sociale, infatti il nostro Centro per i Servizi presenterà una campagna di reclutamento per nuovi volontari”. Il tempo scorre e la maniera di donare può mutare, ma l’impegno rimane sempre lo stesso come ha sottolineato Barabaschi: “Il modo di donare agli altri è cambiato, si mette in gioco anche se stessi non solo per trasferire delle risorse, il volontario odierno lo fa perché fa bene a se stessi”. L’arte del dono ha fatto tanto per Piacenza grazie ad alcuni personaggi storici di rilievo citati da Malinverni: “Noi abbiamo tre figure almeno molto carismatiche, il cardinale Giulio Alberoni, Giuseppe Ricci Oddi e il conte Felice Gazzola che hanno donato ai propri concittadini opere d’arte e un luogo dove fare arte, siamo particolarmente fortunati perché tra il 1700 e il 1800 hanno davvero arricchito la nostra città”.

 

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