Rifiuti liguri, Groppelli: “E’ collaborazione reciproca”. Legambiente non ci sta
30 Dicembre 2022 13:19
“In attesa di rispondere dettagliatamente, in sede di assemblea, all’interrogazione del consigliere Putzu, penso sia importante chiarire alcuni aspetti fondamentali in merito alle 7mila tonnellate di rifiuti che, in arrivo dalla Liguria, verranno smaltiti dal termovalorizzatore di Piacenza”. La precisazione arriva dall’assessore all’Ambiente Serena Groppelli: “Come gran parte dei colleghi che siedono in consiglio dovrebbero sapere, per la loro pregressa esperienza in alcuni casi anche come assessori, non solo l’accordo tra Emilia Romagna e Liguria che sovrintende a questa operazione non è una novità dell’ultima ora, ma l’amministrazione comunale non ha potere autorizzativo o di veto a riguardo”.
“Spiace constatare – aggiunge l’assessora Groppelli – che ci sia chi si limita ad accuse semplicistiche o strumentali di connivenza e passiva accettazione per sudditanza politica o interesse economico, a fronte dell’emergenza in un territorio confinante che è già stata affrontata e gestita, allo stesso modo, negli anni scorsi. Pensiamo al Patto per lo sviluppo siglato nel 2017 tra Emilia Romagna e Liguria, che stabilì lo smaltimento di 10mila tonnellate di rifiuti equamente suddivise, nel 2018, tra Parma e Piacenza, o al più recente accordo tecnico-attuativo tra le due Regioni il cui schema è stato approvato nel 2020 per arrivare alla sottoscrizione nel 2021. C’è, in quel documento, una locuzione chiave: collaborazione reciproca in materia di infrastrutture e politiche ambientali. Il che significa poter fruire, come è avvenuto nei mesi estivi, del rilascio aggiuntivo di risorse idriche dalla diga del Brugneto in un periodo di gravissima siccità nelle nostre campagne. Posso confermare sin d’ora che questa amministrazione avrà la massima attenzione affinché il criterio della reciprocità venga fatto valere sempre, con rigore e con risultati concreti”.
“Al di là del fatto che le 7mila tonnellate in arrivo a Piacenza – rimarca Serena Groppelli – rappresentano una minima parte delle 200mila che, complessivamente, la Liguria distribuirà negli impianti limitrofi, penso sia profondamente sbagliato guardare alla drammatica crisi ambientale del nostro tempo in un’ottica campanilista: quella per la tutela dell’ecosistema è una battaglia che si può e si deve combattere insieme, non solo a livello provinciale ma in una prospettiva di impegno congiunto e condiviso ad ampio raggio territoriale. E’ un principio non di solidarietà, ma di responsabilità collettiva, sotteso anche ai più importanti accordi internazionali per la salvaguardia del pianeta: credo che la consapevolezza e l’impegno per l’ambiente non ci porterebbero mai a dire che lo scioglimento dei ghiacciai o l’innalzamento del livello del mare non ci riguarda, solo perché nel nostro territorio non ci sono né gli uni né l’altro. Auspico che, a maggior ragione su problemi prioritari e urgenti come quelli ambientali, ci si possa confrontare sempre sul merito e sui contenuti, senza ridurre la dialettica politica al solo gusto della polemica fine a sé stessa”.
Sulla questione interviene anche Legambiente. Secondo “l’organizzazione per la difesa ambientale l’operazione non porterebbe alcun giovamento alla regione Emilia Romagna, che anzi si farebbe carico di un problema, come la raccolta differenziata e lo smaltimento rifiuti, che coinvolge i Comuni della Città Metropolitana di Genova e delle Province di Imperia e Savona. La decisione regionale, avvallata dal Comune, non rientrerebbe secondo Legambiente nei piani del programma elettorale di Piacenza, in cui è stata promessa maggiore attenzione al ciclo dei rifiuti e alla qualità dell’aria cittadina”.
“Importare 7mila tonnellate di rifiuti aggiuntivi significa, per noi, contribuire al peggioramento della già drammatica qualità dell’aria – fa sapere Legambiente.
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