Cavanna: “Discorso di Mattarella campeggerà in tutte le Unità di Oncologia”

12 Gennaio 2023 03:44

“Il Servizio sanitario nazionale, per i suoi principi fondativi di universalità, uguaglianza ed equità rappresenti realmente un presidio di unità”. Il Cipomo espone l’appello del presidente Sergio Mattarella in difesa del Servizio sanitario nazionale nelle oncologie ospedaliere. Uno dei passaggi cruciali del discorso di fine anno del Presidente della repubblica campeggerà all’ingresso di tutte le Unità Operative di Oncologia aderenti al Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo).

“Per il vincolo di appartenenza che ci lega alla Nazione, nostro patrimonio comune, come operatori della salute – scrivono il Presidente Luigi Cavanna, il Consiglio Direttivo e i Coordinatori regionali del CIPOMO – le siamo particolarmente grati per aver richiamato come il Sistema sanitario per i suoi principi fondativi di universalità, uguaglianza ed equità rappresenti realmente un ‘presidio di unità’, capace di contribuire alla edificazione di una società giusta e solidale, realmente rispettosa della dignità della persona e di ogni suo diritto”.

Da qui la decisione di esporre all’ingresso di tutte le Unità Operative di Oncologia uno dei passaggi cruciali del discorso del Presidente: “Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive”.

“Come CIPOMO Le manifestiamo la volontà di continuare a svolgere il nostro quotidiano e faticoso servizio, pur tra le numerose difficoltà, a favore degli ammalati oncologici – prosegue le nota – e chiediamo contestualmente alle istituzioni politiche sanitarie di dare il meglio della loro capacità programmatica per rimuovere ostacoli, resistenze e divari territoriali di vario genere, per essere custodi e garanti di un sistema sanitario veramente più a misura di ammalato”.

ECCO LA LETTERA INTEGRALE

Caro Signor Presidente della Repubblica,

come Primari Medici Oncologi ospedalieri, facenti parte del CIPOMO, avvertiamo forte la necessità di esternarle il nostro sincero ringraziamento per il discorso di fine anno .

È stato un appello che ha fatto volare alto l’animo per la lucidità e l’altezza morale in esso contenuti. Ci siamo sentiti scossi nel profondo da un sano sentimento di solidarietà che apre i cuori e le menti ad una rinnovata ed autentica condivisione degli ideali che ispirarono i nostri Padri costituenti nell’opera di ricostruzione morale, materiale e politica del nostro Paese.

Per il vincolo di appartenenza che ci lega alla Nazione, nostro patrimonio comune, come operatori della salute, Le siamo particolarmente grati per aver richiamato come il Sistema sanitario per i suoi principi fondativi di universalità, uguaglianza ed equità rappresenti realmente un “presidio di unità”, capace di contribuire alla edificazione di una società giusta e solidale, realmente rispettosa della dignità della persona e di ogni suo diritto.

Per la difesa e il rafforzamento di questo prezioso strumento ognuno, nel ruolo che riveste: decisore delle politiche sanitarie, amministratore, operatore, associazione, cittadino, si deve realmente impegnare a proteggerlo da snaturate concezioni, da indebite intromissioni e favoritismi, da improvvide carenze di risorse professionali, economiche, logistiche e strumentali, facendo sì che siano garantite la correttezza, la limpidezza e la coerenza delle scelte programmatiche per una sanità di prossimità.

Come CIPOMO Le manifestiamo la volontà di continuare a svolgere il nostro quotidiano e faticoso servizio, pur tra le numerose difficoltà, a favore degli ammalati oncologici, e chiediamo contestualmente alle istituzioni politiche sanitarie di dare il meglio della loro capacità programmatica per rimuovere ostacoli, resistenze e divari

territoriali di vario genere, per essere custodi e garanti di un sistema sanitario veramente più a misura di ammalato.

Abbiamo convenuto con tutti i Direttori delle UU.OO. di Oncologia di esporre in evidenza all’ingresso delle nostre Unità quanto da Lei riportato, nel discorso di fine anno, perché sia stimolo, conferma e monito per tutti:
“Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive.”

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