Raccolta rifiuti in Alta Val Trebbia: “No miglioramenti, rischio danno ambientale”
13 Gennaio 2023 17:00
Il nuovo contratto di concessione del servizio gestione rifiuti urbani dei Comuni di Cerignale, Corte Brugnatella, Ottone e Zerba, affidato a Iren, ha subito sollevato malumori nei rappresentanti degli enti locali dell’Alta Val Trebbia.
“Pare inopportuna e irrituale la reiterazione sic et simpliciter di contenuti che solo il giorno prima sono stati oggetto di ampie riserve – si legge nel documento inviato dai sindaci di Ottone e Zerba, Federico Beccia e Pietro Rebolini, e dal Commissario straordinario di Cerignale e Cortebrugnatella, Luigi Swich -. In secondo luogo si ribadiscono le perplessità già evidenziate nella riunione di cui sopra alla luce delle peculiarità che contraddistinguono i piccoli Comuni dell’Appennino piacentino e, in particolare, quelli dell’Alta Val Trebbia, sia in termini morfologici che di struttura organizzativa-amministrativa”.
Il riferimento è al mancato invio agli interessati del resoconto della riunione del 13 dicembre scorso alla quale erano presenti i sindaci, il commissario straordinario e i rappresentanti di Iren Ambiente e durante la quale “tutti gli Amministratori locali interessati hanno sollevato plurime obiezioni sia in ordine al miglioramento asseritamente apportato dal nuovo contratto di concessione del servizio rifiuti urbani sia in ordine alla stessa sostenibilità delle condizioni di contratto”.
A suscitare perplessità è innanzitutto la Raccolta porta a porta – che secondo i sindaci non porterebbe un miglioramento, ma comporterebbe un probabile danno all’ambiente – ma anche aspetti di natura economica.
Ecco il dettaglio del documento.
RACCOLTA PORTA A PORTA (PAP) – L’Alta Val Trebbia è, come noto, un territorio a vocazione turistica celebre in tutto il mondo – prosegue il documento -. Lasciare i rifiuti sulla porta di casa, soprattutto nella stagione estiva quando si registra il picco della temperatura esterna e delle presenze, è non solo poco decoroso ma anche poco o per nulla igienico. Secondo quanto riferito durante l’incontro, infatti, la raccolta del residuo avverrà con una frequenza di svuotamento bisettimanale nel periodo di maggior affluenza turistica e settimanale il resto dell’anno, l’organico con una frequenza di svuotamento bisettimanale, la carta ed il cartone con una frequenza di svuotamento quindicinale, mentre verrà meno la raccolta del vegetale in territori totalmente boscati. Ciò a fronte della raccolta che attualmente, per quanto riguarda i Comuni di Cerignale e di Corte Brugnatella, è effettuata quotidianamente. Inoltre è all’uopo prevista l’installazione di isole informatizzate per la raccolta delle principali frazioni di rifiuto, ciò che non tiene conto – a tacer d’altro – che il territorio interamente montano non dispone di spazi sufficienti a tale scopo. Il Comune di Ottone ha un territorio che comprende 32 frazioni dislocate su tre vallate collegate con 127 Km di strade comunali e costituite da agglomerati di case raggiungibili per lo più a piedi: nessun mezzo di trasporto potrebbe raggiungere le porte delle abitazioni per almeno il 60% delle frazioni e anche del Capoluogo. Per quanto concerne il Comune di Zerba, il sistema di raccolta porta a porta è idoneo a creare notevoli problemi di sporcizia sia a causa dei numerosi animali selvatici che vivono vicino alle abitazioni e che dissemineranno ovunque i rifiuti sia perché gli utenti sono in maggioranza proprietari di seconde case ed è facile immaginare che la domenica sera, prima del rientro, lascino i rifiuti davanti alla porta dove resteranno fino al giorno previsto di raccolta. Raccolta che, oltretutto, non potrà essere effettuata con autocarri date le ridottissime dimensioni delle strade interne. Inoltre nelle schede di presentazione si rilevano alcune inesattezze: le campane della carta non sono 3 ma 10, le campane della plastica non sono 5 (il Comune di Zerba non effettua raccolta plastica), i cestini non sono 3 ma molti di più e così via. Inoltre viene prevista 1 campana ogni 50 abitanti (quindi 2 in totale) senza tenere conto che la raccolta concerne necessariamente tutti gli utenti e non solo i 70 residenti. Né si considera la distanza chilometrica tra una frazione e l’altra (fino a 30 km): in buona sostanza la previsione di due sole campane per tutto il territorio comunale appare totalmente inadeguata così come non si tiene conto del gelo e della neve che d’inverno potrebbero facilmente bloccare il funzionamento delle isole informatizzate, costringendo a depositare i rifiuti a terra. I turisti, non disponendo delle tessere informatizzate né dei cassonetti stradali una volta rimossi a causa del nuovo servizio, abbandoneranno i rifiuti ovunque. Lo stesso dicasi per il Comune di Ottone. Pertanto questo nuovo sistema di raccolta, lungi dall’essere un miglioramento, si profila come un probabile danno all’ambiente.
CENTRO RACCOLTA RIFIUTI – Durante l’incontro di che trattasi è stato affermato dai rappresentanti Iren che i centri di raccolta di Corte Brugnatella e di Cerignale sarebbero difformi dalle prescrizioni poste dal D.M. 8 aprile 2008. In particolare, gli interventi che dovrebbero essere attuati per soddisfare i requisiti tecnico-gestionali di cui all’allegato I del suddetto decreto ministeriale richiederebbero l’attivazione di una procedura di gara per l’affidamento di appalti i cui costi non solo non sono previsti a bilancio ma anche risultano insostenibili nel breve e medio periodo da parte dei due Comuni. Lo stesso dicasi per i Comuni di Zerba e di Ottone”.
PROVENTI TA.RI. – “Attualmente i proventi della tassa sui rifiuti, con la quale vengono finanziati i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti effettuato dai due Comuni di Cerignale e di Corte Brugnatella, costituiscono la voce di bilancio necessaria a corrispondere in percentuale la retribuzione degli operai addetti alla raccolta rifiuti e degli impiegati amministrativi che si occupano della bollettazione e riscossione del tributo. L’esternalizzazione del servizio comporterebbe il venir meno dei relativi introiti. Tuttavia, rimarrebbero a carico del Comune i costi fissi che riguardano sostanzialmente il costo del personale impiegato per il servizio di raccolta dei rifiuti e per il servizio bollettazione e riscossione i quali, a tutt’oggi, sono quantificabili approssimativamente nella percentuale del 48% circa delle entrate TA.RI. per entrambi i Comuni. Risulta invero impossibile per questi due piccoli Comuni (Cerignale: 118 abitanti e entrate correnti anno 2021 euro 297.459,66; Corte Brugnatella: 522 abitanti e entrate correnti anno 2021 euro 747.208,37) allocare il personale su diversi capitoli di spesa in quanto gli altri servizi svolti attualmente da questi enti non generano alcun introito e il bilancio, caratterizzandosi per la rigidità dovuta all’esiguità dei trasferimenti in parte corrente dal Ministero e alla esiguità degli introiti tributari per mancanza di popolazione, non permette di far fronte a tali costi sopra descritti. In particolare, il Comune di Corte Brugnatella sarebbe costretto, suo malgrado, al licenziamento di almeno un dipendente che attualmente svolge a tempo pieno il servizio di raccolta rifiuti e pulizia urbana, mentre il Comune di Cerignale dovrebbe ridurre il monte ore settimanale dell’unico operaio dalle attuali 36 a sole 12 ore settimanali con una riduzione di ben due terzi. Va da sé che la riduzione di personale avrebbe gravi ripercussioni sull’efficacia degli altri servizi svolti attualmente dal personale dipendente quali: servizio scuolabus, sgombero neve e spargimento sale, sfalcio verde, pulizia e gestione cimiteri, e manutenzioni varie di impianti e strutture comunali. Inoltre per il Comune di Corte Brugnatella sono in essere contratti di mutuo stipulati in anni precedenti per l’acquisto degli automezzi impiegati sul servizio rifiuti con una quota di rimborso annuo che ammonta a circa 7.000 tra quota capitale e interessi nonché è attualmente in corso un contratto di affitto della discarica con quota annuale pari ad euro 1.579,00. Lo stesso valga per il Comune di Zerba (70 abitanti e entrate correnti 2021 euro 134.350,69), che ha un solo operaio a tempo pieno e indeterminato il quale effettua anche tutti gli altri servizi indispensabili alla collettività nella piena conoscenza del territorio e pertanto garantendo il massimo rispetto dell’ambiente, essendo impensabile la frequenza prospettata di un solo giorno alla settimana o addirittura ogni 15 giorni. Anche i due operai del Comune di Ottone, oltre alla raccolta e gestione dei rifiuti che solo in alcuni periodi dell’anno, in virtù della elevata presenza turistica (fino a 5.000 unità), è preponderante, effettuano altresì servizio di sgombero neve, spargimento sale e pulizie strade comunali (ben 127 km), sfalcio verde, manutenzioni varie a immobili e impianti comunali nonché spazzamento strade e sono retribuiti con una buona parte dei proventi TA.RI. in quanto i punti di raccolta rifiuti sono numerosi e sparsi su un territorio molto vasto e prevedono l’utilizzo di 2 compattatori ed un camion con gru per ritiro e riconsegna campane per plastica, vetro e carta. Pertanto il venir meno di un introito così importante (€ 116.000) comporterebbe il licenziamento di un operaio. Di più, il venire meno dell’entrata significa non solo il licenziamento degli operai, ma anche l’impossibilità di fronteggiare le attività sopra elencate ovvero la paralisi dei Comuni. Per tutto quanto sopra esposto, esprimendo perplessità in ordine alla conformità del conferimento informatizzato dei rifiuti alla normativa sul trattamento dei dati personali (al cui riguardo si fa riserva d’interpellare il Garante per il trattamento dei dati personali), gli scriventi ravvisano i presupposti per la risoluzione del contratto per eccessiva onerosità. Si ringrazia dell’attenzione e si resta in attesa di cortese riscontro.
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