Pubblica Val Trebbia: 180 mila chilometri in un anno e 420 interventi in emergenza
16 Gennaio 2023 05:01
La Pubblica assistenza e soccorso Val Trebbia di Travo porta avanti un servizio indispensabile per un territorio vasto e complesso da gestire. Alla fine dell’anno, il contachilometri è arrivato quasi a toccare i 180mila chilometri battuti in dodici mesi, su e giù tra colline e montagne. Si riconferma così il ruolo fondamentale della Pubblica travese nella gestione dei soccorsi e degli ammalati nella media Val Trebbia: nei giorni scorsi, il consiglio direttivo si è riunito per raccogliere e comunicare i dati delle attività realizzate nel 2022 appena concluso.
“Il primo punto di partenza – come ha illustrato il presidente della Pubblica Fiorenzo Bonetti – sono i circa duemila trasporti effettuati dalle ambulanze e dagli automezzi del sodalizio travese. Nello specifico, 420 sono stati gli interventi di emergenza coordinati dal 118, 690 i trasporti secondari inter-ospedalieri in convenzione con l’Ausl, 550 i trasporti di pazienti dializzati e 450 i trasporti di pazienti privati”. Dal punto di vista finanziario, come ha chiarito il tesoriere Franco Dodi, si registra l’acquisizione di una nuova ambulanza e di un secondo mezzo per il trasporto dei disabili, frutto della generosità di privati e della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ma c’è una certa preoccupazione per l’aumento dei costi di gestione e del costo dei carburanti. Inoltre, il forte aumento di servizi erogati, del personale coinvolto, delle spese e anche delle offerte, ha comportato lo scorso aprile una novità nella gestione del bilancio, l’introduzione di un revisore dei conti esterno all’associazione, per garantire la massima trasparenza e il massimo controllo.
“Sono riprese a pieno regime le attività di formazione, che hanno visto il rilascio di oltre 400 attestati formativi individuali – ha evidenziato Bonetti. “E siamo tornati sul territorio, a partire dalla nostra presenza sui mercati settimanali di Travo e Perino nei mesi estivi. Sono state anche apprezzate le cinque serate di promozione della salute, rivolte ai militi ma aperte a tutta la cittadinanza”.
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