Dal monte Carmo, crocevia di tre Regioni, si ammira la selvaggia val Boreca

24 Febbraio 2023 05:02

Sui monti della val Boreca ormai la neve si è sciolta quasi tutta, almeno quelli nei versanti esposti al sole. Qualche bella piantina di croco comincia ad abbellire i versanti delle praterie, ancora brulli e asciutti, verso 1.600 metri poco vicino alla vetta.
Sul monte Carmo convergono i confini di diverse regioni; la Liguria, il Piemonte e soprattutto l’Emilia con il comune di Ottone, con la val Boreca.
Infatti dalla sua vetta, si ammira la selvaggia val Boreca e dal versante impervio del monte, nasce il torrente Boreca, che poi sfocia nel Trebbia e che da, appunto, il nome alla valle.
Il monte Alfeo con il monte Lesima e il Carmo, racchiudono gli straordinari e isolati paesi di questa affascinante valle.
I gioielli rurali di Vesimo, Suzzi, e Artana, quelli che dal Carmo si vedono, sono stati costruiti fra le ripide e scoscese vallecole dei versanti dei monti.
Lassù nel cielo volteggia lei, la regina del vento, la superba e maestosa aquila reale.
La cima del monte Carmo è sormontata da una croce metallica, posta nel 1965 da un gruppo di escursionisti.
Sul monte Carmo transitava la via del sale, che partendo da Pavia risaliva la val Staffora, per poi percorrere tutto il crinale della val Boreca e, superato il monte Antola, scendeva a Torriglia e quindi raggiungeva Genova.
Il toponimo Carmo, deriva dalla radice prelatina “kar”, che significa “pietra, roccia” e, per estensione, “montagna” che in generale indica vette imponenti e appariscenti, dalla caratteristica forma conica o a cupola. Ed è grazie alla sua posizione strategica che da lassù si può ammirare tutta la selvaggia val Boreca.

Il servizio di Luigi Ziotti e Marisa Cella

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