Piacenza del futuro: “Nuovo ospedale, qualità dell’aria e più servizi per gli studenti”
25 Febbraio 2023 16:17
Enti, istituzioni, associazioni, gruppi di vicinato, comitati di cittadini, atenei universitari, categorie economiche e ordini professionali insieme per disegnare quello che sarà il futuro di Piacenza. Palazzo Farnese ha fatto da cornice al percorso partecipato che condurrà alla realizzazione del Piano urbanistico generale. “Una bella giornata di lavoro attraverso la quale gli stakeholder hanno potuto esprimere desideri, consigli e progettazioni legate al futuro della nostro città” le parole del sindaco Katia Tarasconi. Quando si pensa al futuro di Piacenza è naturale pensare al nuovo ospedale: “Durante la giornata sono stati considerati vari scenari – spiega il primo cittadino -, ma anche in questo caso sarà frutto di un lavoro di condivisione. Sicuramente è impossibile mettere tutti d’accordo”.
I tanti partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi di lavoro coordinati dagli architetti Fabio Ceci e Luca Pagliettini, degli urbanisti Alex Massari e Andrea Panzavolta. Al centro dei gruppi di lavoro la riflessione sui possibili scenari negativi e positivi guardando alla Piacenza del 2033, lungo il filo conduttore di quattro temi chiave: ambiente, lavoro, attrattività e sicurezza. “Un momento importante di condivisione, su cui costruire la programmazione del futuro”, ha rimarcato Tarasconi, annunciando che un analogo percorso di ascolto verrà avviato con le scuole, “per coinvolgere anche bambini e ragazzi nel delineare il profilo della città futura”.
Per l’assessore all’Urbanistica Adriana Fantini “Palazzo Farnese è stato il fulcro di un dibattito costruttivo, fatto di tante voci diverse, che costituisce la base imprescindibile da cui partire per il nuovo Piano urbanistico generale. Nel frattempo, le associazioni interessate ad avanzare proposte possono continuare a scrivere a [email protected] inviando progetti e idee, mentre resta online fino al 31 marzo sul sito web comunale il questionario rivolto a tutti i cittadini, disponibile anche in cartaceo nelle sedi delle biblioteche, al Quic di viale Beverora, alla biglietteria dei Musei di Palazzo Farnese e alla portineria di Palazzo Mercanti”.
“Il piano urbanistico nasce dal basso – evidenzia Fantini -. Durante la giornata è emersa la voglia di lavorare insieme. Comporre le esigenze del lavoro con quelle dell’ambiente non è facile, bisogna intervenire nel miglioramento della qualità dell’aria e delle condizioni ambientali della nostra città trasformando il lavoro e rendendolo meno impattante dal punto di vista ambientale”.
Tra le altre questioni trasversali ai gruppi di lavoro, la valorizzazione della vocazione e dell’identità di Piacenza come città universitaria, incrementando i servizi destinati innanzitutto agli studenti fuori sede e creando nuove opportunità di lavoro qualificato; l’economia circolare, intesa sia come prospettiva capace di considerare e gestire i rifiuti come risorsa, sia come terreno fertile per nuove professionalità specializzate; le infrastrutture verdi – dai parchi agricoli a quelli fluviale e di cintura, lavorando per rendere sempre più fruibili le aree già esistenti – e quelle idriche: la città del futuro dovrà essere in grado di tutelare le proprie vie d’acqua, non solo grazie a una gestione integrata che garantisca una crescente efficienza, sia in grado di confrontarsi con l’emergenza della siccità e con le nuove frontiere del riuso per un intelligente ciclo dell’acqua che contrasti gli sprechi.
Guardando al 2033, è parsa prioritaria l’esigenza di conciliare la promozione delle realtà d’eccellenza storicamente consolidate – dal comparto agroalimentare a quello della meccatronica – con l’attrattività esercitata verso nuove imprese tecnologicamente avanzate. A questo proposito, è emerso tra gli obiettivi anche quello di favorire un pendolarismo in ingresso, sia grazie a investimenti in termini di crescita occupazionale (ad esempio mettendo a disposizione spazi per il co-working, facilitando il contatto tra aziende e tessuto scolastico/accademico), sia puntando su interventi di tutela e miglioramento del decoro urbano che restituiscano il quadro di una qualità di vita a misura di cittadino. La Piacenza del domani dovrà essere, secondo i partecipanti, inclusiva, accogliente, capace di ascoltare e supportare le fragilità, consolidando la rete dell’associazionismo e dei servizi sociali, potenziando le strutture sanitarie – per quanto sul nuovo ospedale si siano evidenziate posizioni discordanti – anche grazie alla nuova Facoltà di Medicina in lingua inglese e a una sempre più stretta correlazione con il nosocomio, nonché attraverso la telemedicina. Tra gli altri macro-obiettivi, lo sviluppo costante delle potenzialità legate alla cultura, con l’organizzazione di almeno una grande mostra o evento ogni anno, nonché la ristrutturazione delle scuole e all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati.
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