Siccità, in Valtidone acqua
per sette giorni: “Avanti così serviranno le autobotti”
09 Marzo 2023 08:48
In alcune zone la stagione irrigua è appena iniziata, in altre è alle porte. E l’acqua, quando va bene, scarseggia. La diga del Molato, in Val Tidone, è praticamente secca. Va appena meglio a Mignano, in Val d’Arda. In Val Trebbia, col Brugneto, tocca confidare, ancora una volta, nella magnanimità altrui (quella dei liguri).
“Sono molto preoccupato, la carenza idrica è pesante”, spiega su Libertà Luigi Bisi, presidente del Consorzio di Bonifica. “Se va avanti così, dovremo far intervenire le autobotti in montagna”. Per questo dalla prossima settimana il Consorzio chiamerà a raccolta gli agricoltori per avvisarli dei chiari di luna che si prospettano.
La Val Tidone è il territorio che rischia di più?
“C’è una situazione che non credo sia mai accaduta in passato. La tempesta perfetta: non piove e non nevica. Al Molato al momento abbiamo il 10% del volume d’invaso, che equivale più o meno a una settimana di disponibilità idrica per gli agricoltori, ormai prossimi a iniziare a irrigare. Di solito per sopperire alle carenze della diga si attivano le stazioni di pompaggio sul Po, alla Pievetta di Castelsangiovanni. Ma siamo preoccupati anche dalla situazione del Po perché ha una portata al di sotto dei minimi storici. Il rischio è che ci facciano sospendere i prelievi, il che significa non poter fornire acqua agli agricoltori. Per questo dobbiamo assolutamente avvertirli, non abbiamo altra soluzione”.
Si respira di più in Val d’Arda?
“Sì, lì la situazione è per così dire più tranquilla. Queste ultime precipitazioni, anche nevose, ci lasciano più ottimisti e contiamo di riempire la diga di Mignano”.
Capitolo Val Trebbia.
“La situazione è sempre quella più complicata, anche per le polemiche che derivano costantemente dal rapporto con la diga del Brugneto. Abbiamo un deficit strutturale di circa 6 milioni di metri cubi d’acqua per l’irrigazione. Adesso, dal Brugneto, abbiamo una concessione di circa 2,5 metri a fronte di 25 milioni, una sproporzione evidente”.
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