Tornano le ruspe in Trebbia: in arrivo argini di ghiaia per salvare le colture dalla siccità
19 Marzo 2023 03:19
La siccità preme già alle porte della primavera e allora è già tempo di predisporre il ritorno di ruspe ed escavatori nell’alveo del Trebbia tra Rivergaro, Gazzola e Gossolengo per realizzare le “montagne” di ghiaia che ogni estate salvano le colture piacentine in sofferenza: nei giorni scorsi l’ente Parchi del Ducato, come già ha fatto Aipo lo scorso 8 marzo, ha dato il via libera alle realizzazione delle arginature che consentiranno anche quest’anno di convogliare l’acqua del Trebbia nella rete dei canali irrigui attraverso tre “porte”: il rio Villano (a Sant’Agata), il rio Comune di Destra (a Ca’ Buschi) e quello di Sinistra (alla Caminata).
Mentre già si parla di derogare al Minimo Deflusso Vitale (cioè la quantità minima di acqua da non prelevare dal fiume per lasciarlo in vita) e di piogge consistenti neppure l’ombra, Il Parco del Trebbia non metterà i bastoni tra le ruote al Consorzio di Bonifica nella realizzazione delle opere provvisionali di derivazione. Nei giorni scorsi il responsabile d’area del servizio autorizzazioni ambientale dei Parchi ha dato parere favorevole pur con una serie di prescrizioni. Tra queste, il Consorzio dovrà effettuare prima un monitoraggio delle popolazioni di occhioni – uccelli simbolo del Trebbia – che nidificano proprio tra i sassi del greto: in teoria, a loro tutela sarebbe vietato ogni intervento in alveo dal 15 marzo al 15 luglio, ma il Consorzio assicura che i lavori non provocheranno danni irreversibili dall’habitat o agli animali. Inoltre, dovrà badare che i pesci non restino in sofferenza o intrappolati in rami morti del fiume, dovrà garantire una “continuità funzionale” del corso d’acqua la tra zona a monte e a valle della presa (cioè che non vada in secca e permetta il passaggio della fauna ittica) oppure evitare di tagliare o eliminare la vegetazione. In particolare, per il rio Villano i lavori dovranno essere solo “strettamente necessari alla derivazione» e mantenersi «in prossimità dell’imbocco del canale”, senza esagerare con l’altezza delle arginature.
Niente che non fosse già prescritto negli scorsi anni ma, se non ci saranno novità dal punto di vista delle piogge, il Consorzio punta a farsi trovare pronto già alla fine di aprile con le opere in Trebbia. Sul piano tecnico, gli argini per il rio Villano (che creano ogni anno il suggestivo lago sotto l’ansa del Lungofiume di Rivergaro) saranno lunghi 110 metri, alti 4 metri e larghi sei metri mentre quelli di Ca’ Buschi saranno molto più lunghi (quasi mezzo chilometro) ma alti solo due metri e collegati ad un canale trasversale lungo 400 metri. Un secondo canale per convogliare acqua alla Caminata (nei pressi di Rivalta), sarà lungo ben 850 metri. In tutto, si prevede di movimentare oltre 20mila metri cubi di ghiaia e sabbia: poco più di 8mila a Sant’Agata, oltre 10mila a Case Buschi e la parte restante alla Caminata. Se non basterà e la siccità picchierà duro, l’acqua al rio Villano dovrà essere recuperata con una motopompa.
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